L'ultima (e unica) volta in cui il Napoli è salito sul tetto d'Europa in panchina era seduto Ottavio Bianchi, il quale ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino. Lui l'allenatore degli azzurri nel 1989 in occasione della vittoria della coppa Uefa nella doppia finale contro lo Stoccarda, lui che ancora oggi guarda il Napoli in Europa e prova a fare le carte alla sfida di ritorno contro il Barcellona.
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Bianchi: “Per il Napoli è quasi uno svantaggio giocare in casa col Barcellona”
Ottavio Bianchi che ancora oggi guarda il Napoli in Europa e prova a fare le carte alla sfida di ritorno contro il Barcellona
Bianchi su Napoli-Barcellona
"Giocare in casa è quasi uno svantaggio, perché se sbagli una geometria o un movimento, ti puniscono. Penso sempre che la tattica micidiale sia sempre la ripartenza e il contropiede. Tutte le squadre che giocano in casa sono portate a fare come il pugile che perde per attaccare, si dimentica di fare bene la guardia e finisce ko. In casa devi fare molta attenzione e il Napoli è attrezzato per affrontare il Barcellona. Il Napoli ha oramai acquistato una certa dimensione in campo, ma ci sono anche gli avversari. Pesaola mi diceva «Io volevo fare così, gli altri non ci credevano e ho dovuto cambiare». Una volta a Bergamo aveva preparato la partita per attaccare, ma finì chiuso nella sua area e chiosò a fine partita: «Mi hanno rubato la idea".
Sulla lotta scudetto
"Direi che la lotta scudetto non è ancora cominciata. Non c'è ancora la squadra che tira la volata: sono ancora tutte lì che si studiano e in primavera avrà la meglio chi ha i giocatori più in condizione e meno infortuni. Da questo punto di vista, chi è dentro le coppe potrebbe essere svantaggiato in ottica scudetto. In una settimana puoi perdere tutto. Per ora, però, Napoli, Inter e Milan sono stesso livello".
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