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Ancelotti, il Napoli ha 10 facce: la formazione è sempre diversa

(Photo by SSC Napoli)

Il Napoli di Ancelotti non ha una vera a propria formazione titolare. Ancelotti proprio contro l’Hellas Verona ha voluto ribadire che lui non cambia strada. Nonostante in tanti gli avessero suggerito di battezzare una formazione tipo, lui...

Alessandro Silvano Davidde

Il Napoli di Ancelotti non ha una vera a propria formazione titolare. Ancelotti proprio contro l'Hellas Verona ha voluto ribadire che lui non cambia strada. Nonostante in tanti gli avessero suggerito di battezzare una formazione tipo, lui non vuole sentire ragioni. Il Mattino ha analizzato proprio questo aspetto.

Un Napoli a dieci facce: Ancelotti cambia sempre

Il tecnico va avanti per la sua strada, senza ripensamenti, sordo a qualche sirena impertinente: non si tratta, solo, di gestire le energie ma, la visione ancelottiana si sostanzia in una gestione che valorizzi tutta la rosa, tenendo il gruppo sempre sulla corda. Allo stesso tempo, è un quid che consente al Napoli di adattarsi all'avversario, di sfruttarne le debolezze, limitarne i punti di forza, trovare le chiavi per esprimere quelli che sono i principi di verticalità ed aggressione della palla che il coach partenopeo vuole dalle gare dei suoi

Ma un undici che gioca di più c'è...

Ancelotti stabilisce che non debba esserci una formazione di "titolarissimi", ma effettivamente andando ad analizzare i giocatori con più minuti si può notare che qualche preferenza c'è eccome.

Guardando ai primi undici calciatori per utilizzo in queste prime dieci gare, si riscontra una formazione che può, serenamente, esser schierata con il consolidato 4-4-2 in fase di non possesso. Si parte da Meret tra i pali (720 minuti giocati), difesa da destra verso sinistra con Di Lorenzo (810'), Manolas (695'), Koulibaly (672'), Mario Rui (418). In mediana, Callejon esterno destro (765'), Allan (672') e Fabian (810') centrali con Zielinski (678') a sinistra. Coppia d'attacco formata da Mertens (660') ed Insigne (523')

Sarà un caso questa formazione sia propria la stessa scesa in campo alla prima partita di Serie A, Fiorentina-Napoli. Certamente è un tipo di undici che dà a Carletto una squadra veloce, corte ed estremamente tecnica. Ma la Serie A insegna che ci sono tanti match diversi e la coppia d'attacco è giusto che cambi. Soprattuto quando in panchina si hanno degli spilungoni come Milik e Llorente.