L'edizione odierna de Il Mattino parla del complicato rapporto tra Mourinho e Spalletti
rassegna
Mourinho e Spalletti, storia di un rapporto fatto di stoccatine e rivalità
Roma-Napoli è anche Mourinho-Spalletti: un rapporto complicato, tra i due allenatori, fatto di stoccate pungenti e riappacificazioni
Che tra i due ci sia rivalità è un dato evidente, scontato. Hanno due filosofie di gioco profondamente diverse tra loro, i due allenatori che domenica si incontreranno all'Olimpico nel big match dell'undicesima giornata di Serie A. L'uno, il tecnico giallorosso, predilige la concretezza, anche quando questa non passi attraverso la fluidità di manovra; l'altro, invece, ama il bel gioco, si esalta con i giovani talenti, vuole una squadra sempre votata all'attacco. Le prime frizioni ci furono quando Mourinho, all'epoca sulla panchina dell'Inter, pareggiò grazie ad un rigore contro Spalletti, allora allenatore giallorosso: "Spalletti si infuriò: «Non ho vinto per quel rigore e non ci sto a passare per coglione». Mourinho spostò, con studiata abilità, il discorso da quell'episodio al clima che regnava, a suo avviso, intorno ai nerazzurri: «C'è una prostituzione intellettuale, una grandissima manipolazione. In questi giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi calciatori, il migliore centrocampo del campionato e tanti giocatori che volevo con me, e che finirà la stagione con zero tituli». Spalletti si sorprese per quelle acide parole". Poi, la svolta (forse solo apparente?): "Quando sono arrivati sulle panchine di due grandi piazze nella primavera di un anno fa lo scenario è cambiato. Abbracci in campo (e cartellino rosso per entrambi in Roma-Napoli) e battute davanti alle tv, anche se Luciano ci rimase male per i due pareggi. Negli spogliatoi del Maradona disse di José: «È leggenda». Sul titulo vinto dal portoghese con la Roma - la Conference League - non ha fatto commenti, ma all'inizio del ritiro estivo, mentre la piazza ribolliva per le partenze dei big, ha fatto il conto dei punti di vantaggio del Napoli rispetto ad altre squadre nel precedente campionato: ce n'erano 16 su Mourinho, che adesso si trova a quattro lunghezze e aspetta con ansia Luciano".
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