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Moggi: “La Juve perde tanto senza Paratici. Allegri avrà più potere decisionale”

(Getty Images)

È stato vero terremoto in Serie A per quanto riguarda le panchine e gli allenatori. Max Allegri è tornato sulla panchina della Juventus dopo 2 anni di fermo e Paratici è stato mandato via dalla società. A questo punto viene automatico...

Mattia Fele

È stato vero terremoto in Serie A per quanto riguarda le panchine e gli allenatori. Max Allegri è tornato sulla panchina della Juventus dopo 2 anni di fermo e Paratici è stato mandato via dalla società. A questo punto viene automatico chiedersi se la Juventus abbia realmente con questo gesto ammesso un errore nel licenziarlo nel 2018, quando al suo posto fu preso Sarri (era evidente agli occhi di tutti che il Napoli - allenato da Maurizio Sarri - giocasse meglio della formazione bianconera, ndr). Neanche il tecnico toscano però fu apprezzato e dopo una sola stagione - con Scudetto vinto sul petto - fu esonerato. Adesso, con l'esonero anche di Andrea Pirlo la società ha voluto guardare al futuro ripescando nel passato, con un Allegri "nuovo" che avrà più potere decisionale. Ne ha parlato Luciano Moggi nella giornata di ieri, un parere più che autorevole quando si parla di Juventus.

Moggi: "Ora Allegri avrà più potere decisionale"

Luciano Moggi, noto ex d.g. della Juventus FC, ha parlato ai microfoni di TransfermarktWeb:

Su Allegri

"Massimiliano Allegri è una certezza, solo che dovrà lavorare un po' di più rispetto a due anni fa. L'addio di Fabio Paratici è una grave perdita, ma credo non andassero d'accordo. Il divorzio, probabilmente, fu proprio per quel motivo. Max è molto bravo nel suo lavoro. Adesso sarà più coinvolto in prima persona e avrà più poteri decisionali".

Su Pirlo

"Sono contro il cambiamento, per me non è una cosa positiva ricominciare ogni anno. Non ero d'accordo due anni fa quando la Juve decise di cambiare l'allenatore".

Su Dybala e Ronaldo

"Dybala deve restare alla Juve, è un campione che può ancora continuare il suo ciclo. Lo penso anche di Morata, però bisognerebbe conoscere quale è il pensiero dello spogliatoio. Ronaldo non lo avrei preso tre anni fa, non per le sue qualità ma perché è un accentratore. Per una squadra che cerca di giocare col collettivo, diventa un problema. Se guardiamo i gol fatti dalla Juventus, leggiamo che le cifre sono inferiori rispetto agli anni passati. Se ti domandi il perché, lo capisci".