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Napoli e Milan si incontreranno domenica al Maradona ma entrambe hanno avuto i loro problemi in questo avvio di stagione. L'analisi della Gazzetta dello Sport.
"Il Napoli e il Milan, invece, sebbene abbiano due situazioni di classifica diverse, possono essere accomunati da un discorso più profondo: non sono solo alla ricerca del gioco, ma anche dell’anima. Il Napoli fatica a metabolizzare il trapianto da Spalletti a Garcia. I risultati stanno in qualche modo arrivando, ma le difficoltà con il Braga e l’unico tiro in porta di Berlino raccontano una sofferenza nascosta grazie ai valori individuali. Ma quando poi il Napoli sfiderà i top club, dovrà puntare sul collettivo e non sui singoli. Del Milan impressiona lo zero alla voce dei gol segnati, che finisce soprattutto sul conto di Pioli e Leao, accomunati da una considerazione ormai indifferibile. Negli ultimi due anni Rafa ha effettuato quei miglioramenti naturali che alla sua età non dipendono da come si allena o da chi lo allena, ma semplicemente dalla sua maturazione. Leao è molto forte, ma non c’è nessuna novità reale nel suo calcio, non c’è stato un salto di qualità tattico, non ha ampliato il bagaglio. Fa sempre le solite cose: solo un po’ meglio e un po’ più spesso. E qui entra in gioco Pioli. È possibile che un giocatore con quelle caratteristiche tagli così poco verso la porta? È possibile che la manovra del Milan non venga organizzata per trascinarlo in zona tiro? Mbappé ha dimostrato ancora come gli esterni offensivi fanno la differenza. E Pioli, oltre a evitare gli uno contro uno a campo aperto sulla propria trequarti, dovrebbe favorire il mutamento genetico di Leao: da campione divertente a fuoriclasse decisivo. La Champions premia chi osa, chi studia, chi si aggiorna, chi si evolve. Perfino Pep ha dovuto cambiare e ricambiare prima di trionfare ancora. L’Italia si è un po’ fermata: è il momento di ripartire. Prima che sia tardi".
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