Alex Meret è arrivato a Napoli nel 2018 con tante aspettative su di lui, non sempre confermate. Ma il ragazzo chiuso friulano è stato troppe volte messo sul banco degli imputati come se i problemi della squadra azzurra fossero dovuti alla sua presenza. Alex ha sempre risposto sul campo, senza grandi dichiarazioni, ma rendendosi protagonista in tante occasioni che spesso non vengono calcolate. Nel 2023 è stato tra i protagonisti dello scudetto e si sta confermando in questa annata. Come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino, contro il Parma tutti si aspettavano il guizzo di Lukaku, Raspadori o McTominay, ma è stata la sua mano a sancire il pareggio. A seguire un estratto dell'articolo.


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È stata la mano di Alex, a Parma è lui a prendersi la scena: ora sogna il bis storico
È stata la mano di Alex, a Parma è lui a prendersi la scena
—"C'era stata la mano di Dio. Poi è arrivata quella di Alex. A Parma, nella serata più altalenante, emozionante degli ultimi trent'anni per ogni tifoso azzurro. Ci è arrivata quella mano, con un carico di peso per una stagione che al Tardini poteva cambiare: in un verso o nell'altro. Scrivere una pagina nuova. Quante volte sono cambiati gli animi dei napoletani in 90 minuti? E invece resta tutto invariato, con 90 minuti in meno però, mica poco. C'è stata la mano di Alex che si è preso la scena quando non hanno saputo farlo gli attaccanti: spento Lukaku, da rivedere Raspadori, incapaci di pungere Neres e McTominay. Perché il Parma sarà pura squadra che non deve retrocedere, ma in avanti si è fatta vedere e come. Ci ha provato, ha tirato, ha messo in pericolo. Ma poi è stata la mano di Alex: bella, bellissima, aperta al mondo come a quei tiri che ha rispedito al mittente, alzato in angolo, spedito a lato".
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Alex risponde dopo le critiche per la sfida contro il Genoa
—"Due volte ha tolto la palla quasi dalla rete e due volte lo ha fatto contro Sohm. Una volta per tempo: due destri e due scatti di reni clamorosi, di quelli a cui ha saputo abituarci in questi anni. Quelle sono le sue giocate. Vola a respingere e tiene col fiato sospeso tutto lo stadio. Riesce a prendersi la scena anche se la parata della partita la colleziona sicuramente il collega, quel Suzuki che nella ripresa spara sulla traversa la punizione di Mctominay chiudendo il punteggio fino alla fine. Ma per Meret ci sono i riflettori, finalmente. Una risposta alla prestazione grigia dello scorso turno. Qualcuno li aveva addossati a lui quei due gol presi dal Genoa al Maradona, Meret ha risposto come sempre: senza strafare, senza mandarle a dire, solo parando. Che poi sarebbe il suo lavoro. Sempre preciso nelle giocate a Parma, fin dal primo momento: al primo affondo dei padroni di casa si distende e chiudendo lo spazio all'avversario. Quando comincia così, capisci che è la sua serata. Altro che errori, altro che distrazioni: il Meret del Tardini fa anche da regista arretrato e calma i suoi quando c'è da placare i nervi".
Il sogno del bis scudetto
—"E adesso sogno, Alex. Perché alla prossima contro il Cagliari, al Maradona, potrà riscrivere la storia. E prendersi cura dello scudetto ancora una volta, metterci la firma come era stato due anni fa. Non sono in tanti gli azzurri ad aver vinto lo scudetto per due volte: lui, con alcuni compagni di squadra, potrebbe aggiungersi all'elenco. E prendersi cura della storia del club. Può eguagliare Raffaele Di Fusco, l'unico altro portiere ad aver fatto bis che era casertano, ma napoletano lo era diventato".
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