e 212 partite tra campionato, Champions e coppe varie, non è proprio più il caso di starsene lì a pettinar le bambole: penna,
carta e calamaio, come s’usava una volta, e Meret e il Napoli si sono ridetti sì, l’hanno fatto con la discrezione che appartiene al portiere, si sono goduti il tempo e le riflessioni necessarie, se ne sono stati al riparo dei cosiddetti dettagli e solo quando arriverà la firma si procederà con l’annuncio social. Però è fatta, sino al 2027, dunque altre due stagioni (e saranno nove), con un ingaggio da due milioni e
mezzo e la possibilità di intravedere assai da vicino, magari di superare Bugatti (261) e Castellini(259), portieri primatisti di epoche lontane e comunque indimenticabili eroi d’un tempo".
Due scudetti, una Coppa Italia e la storia tutta da scrivere
—"Meret si è preso il Napoli nel 2018 (venti milioni all’Udinese per averlo) e da enfant prodige è diventato uomo spingendosi oltre a una diffidenza di pancia del Maradona e a pregiudizi smontati con il talento e una personalità in stridente contrasto con la leggenda metropolitana costruitagli addosso immeritatamente su sue presunte debolezze caratteriali. Meret è essenziale, friulano dentro e fuori, poco incline a spettacolarizzare l’intervento, anche assai riservato. L’impatto, doloroso - infortunio al secondo allenamento con il Napoli, frattura del terzo medio dell’ulna sinistra - lo catapultò inevitabilmente nel dualismo con Ospina ma l’autorevolezza, per intero, è emersa proprio alla vigilia dello scudetto, in quell’estate tormentata in cui, a un certo punto, proprio mentre sembrava tutto fatto con lo Spezia, stava germogliando la sua rivincita. Meret è stato il dominatore della finale di Coppa Italia con la Juventus, estate 2020, che il Napoli vinse ai rigori, con il capolavoro del portiere su su Dybala, primo interlocutore dal dischetto, sedotto volando nell’angolo alla propria sinistra. E poi, è stato il riferimento prima con Spalletti e a seguire con Conte, titolare (praticamente) inattaccabile, senza più avere al fianco o alle spalle l’ombra di un concorrente di spessore come Ospina, dunque libero di esprimersi e di stupire".
Alle sue spalle cambiano, ma lui rimane al centro del villaggio
—"Meret fino al 2027 mentre intorno a lui le «girevoli» mutano la scena: Scuffet, arrivato in prestito dal Cagliari a gennaio, è tornato in rossoblù; dove rimarrà, perché le voci sussurrano che Giulini voglia esercitare il diritto di riscatto, Elia Caprile, che lascerà in dote
otto milioni di euro, necessari per intervenire sul mercato. Il Napoli ha cominciato da un po’ a guardarsi intorno, avendo necessità di dotarsi d’una coppia d’estremi difensori che rappresentino una garanzia in un anno denso di appuntamenti e ha cominciato a pensare da un po’ a Vanja Milinkovic-Savic (28) del Torino, fisico statuario e piedi delicatissimi. Si può fare. Il mercato apre le porte in ogni angolo del campo".
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