Ambrosino e Vergara. In campo assieme, per la prima volta. Nel calcio degli stranieri, fa una certa impressione vedere tre napoletani con la maglia azzurra. Ovviamente, tutti con storie diverse. Tutte d’amore per il Napoli. E per cui Conte ha scelto il destino: perché è stato lui a volerli tenere nonostante le offerte. E loro hanno scelto il Napoli, nonostante sapessero che avrebbero giocato col contagocce. Mazzocchi a 12 anni decide di andare a lavorare in un negozio di frutta per aiutare la famiglia, prima di andare a giocare nel Benevento. «Sono partito dal nulla, se mi giro indietro mi viene da piangere». È uno dei pochi acquisti azzeccati nell’anno del decimo posto: arrivò a gennaio e ha sempre recitato la sua parte con dignità. Mostrando con fierezza la sua “napoletanità”. Sono cambiati i tempi e vedere tre “scugnizzi” con la maglia azzurra è davvero come un Grochi rosa. Peraltro dall’altra parte c’è Gianluca Gaetano (di Cimitile) e in panchina Fabio Pisacane (dei Quartieri Spagnoli). Nell’anno del primo scudetto c’erano in rosa 13 campani e tra questi sette napoletani: da Ciro Ferrara ad Antonio Carannante, dai casertani Raffaele Di Fuscone Giuseppe Volpecina all’irpino Nando De Napoli al salernitano Massimo Filardi. La formazione made in Napoli dà una certa soddisfazione, per un club che nella Cantera non ha mai puntato sul serio. E quindi Vergara e Ambrosino, entrambi bclasse 2003, legati da un passato simile: il procidano è centravanti, ma può ricoprire anche il ruolo di seconda punta. Muove i primi calci nella sua Procida, in un campetto vista mare. Ma ben presto inizia le navette quotidiane con Napoli. Vince la classifica marcatori del campionato primavera 1 nella stagione 2021-22. L’anno successivo viene girato in prestito al Como, poi va al Cittadella, infine al Frosinone. Vergara si è meritato questa partita grazie a un super ritiro a Castel di Sangro dove venne impiegato nelle amichevoli estive, al posto di McTominay, Anguissa, De Bruyne, ma anche Politano. Vergara è il jolly di cui il Napoli ha bisogno a centrocampo, una specie di Elmas. Entra nel giro del settore giovanile del Napoli giovanissimo, all’età di 11 anni. Proprio come Giuseppe Ambrosino, con cui condivide tutti gli anni delle giovanili. Poi va alla Pro Vercelli e alla Reggiana, dove resta per due anni, il primo macchiato fin da subito dalla rottura del crociato".
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