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Urgeva un cambiamento, una svolta, ed è così che stata avviata la rivoluzione attuata da mister Mazzarri. Definito il nuovo modulo e segnato il ritorno alla difesa tre, l'allenatore italiano ha stravolto la squadra, la quale ha ricevuto dei benefici straordinari, uno tra questi il netto successo con la Fiorentina. Ribaltati i principi spallettiani, il nuovo volto del Napoli può realmente spaventare l'Inter di Inzaghi.
Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: "Come il tipo che presta il motorino all’amico e gli torna indietro sgarruppato... Il 3 dicembre scorso, quando l’Inter si presentò al Maradona, il Napoli, tutto sommato, ricordava ancora quello dello scudetto, nella forma (4-3-3), ma anche nello spirito. Perse nettamente 3-0, ma finì con un possesso palla superiore (57,2%) e gli stessi tiri in porta (4). Col tempo, però, Mazzarri si è convinto che quel gioco ambizioso non fosse più sostenibile e dovesse essere adeguato alla nuova contingenza grama. Inutili le posate d’oro, se il frigo è vuoto. Miseria e nobiltà. E così Walter ha stravolto la squadra e, nella semifinale di Riad, ha proposto una versione agli antipodi dell’educazione spallettiana. Ma è meglio il pane nero che la pancia vuota. Attraverso il sacrificio e una nuova umiltà ha ridato un’anima di squadra a un gruppo imploso per presunzione e cattiva gestione. Domani, in finale di Supercoppa, ci sarà la collisione tra due pianeti distanti anni luce, come evidenziano le statistiche delle semifinali".
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