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Cinque mesi in cui si è spenta la luce con Garcia, ed ora tocca a Mazzarri riaccenderla lì, in mezzo al campo, con i riflettori puntati su Lobotka, anche lui finito in un grigiore sconosciuto nel biennio spallettiano. Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
"C’era una volta il Napoli: costruzione dal basso, appoggio sugli esterni, poi immediatamente a cercar luce in mezzo, da Stanislav Lobotka, un moderno visionario scongelato da Spalletti dopo un anno e mezzo di tormenti esistenziali in tribuna, poi tornato misteriosamente ai margini dell’impero, come se quel regno non gli fosse mai appartenuto. Per due stagioni, il Napoli è stato suo, una dipendenza magicamente sublime, arricchita da illuminazioni poi sfocate per scelta, per quella diversità di calcio che non ha mai attecchito, nell’era-Garcia, proiettata velocemente tra linee mai facilmente raggiungibili o su attaccanti sempre troppo lontani".
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