- Napoli 2025/26
- Coppa Italia
- Rassegna Stampa
- Video
- Foto
- Redazione
ultimissime calcio napoli
NAPLES, ITALY - JUNE 04: Mario Rui of SSC Napoli celebrates with the Serie A trophy following the Serie A match between SSC Napoli and UC Sampdoria at Stadio Diego Armando Maradona on June 04, 2023 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Mario Rui, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TuttoSport, dove ha raccontato la vittoria dello scudetto in maglia azzurra e non solo. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione!
Di seguito le dichiarazioni di Mario Rui ai microfoni di TuttoSport: "Io immortale al Napoli con la vittoria dello scudetto? Immortale è una parola forte, forse troppo grande per me. Sono stato fortunato: lo scudetto lì è una gioia immensa, indescrivibile. È travolgente. Principalmente ricordo che le basi per quel trionfo le mettemmo in ritiro: erano andati via tanti giocatori importanti per la squadra. A Dimaro ci siamo uniti e compattati, abbiamo fatto un patto. C’era tanta gente che dubitava di noi, tranne Spalletti. In ritiro ci siamo uniti e siamo diventati un gruppo fortissimo, stavamo proprio bene insieme".
Su Spalletti alla Juventus: "Non mi sono stupito: è il migliore, l’allenatore più affidabile. Alla Juve avevano bisogno di un grande allenatore. Col mister abbiamo trascorso tanti momenti stupendi: trovarne uno migliore di lui libero era impossibile".
Sul rapporto con Spalletti: "Se è il tecnico che mi ha dato di più in carriere? Farei fatica a scegliere tra lui e Sarri. Maurizio mi ha formato tecnicamente e tatticamente, mi ha trasmesso delle conoscenze calcistiche che mi sono portato dietro dappertutto. Spalletti invece è il più completo che io abbia mai avuto, penso sia il migliore per come riesce a gestire ogni aspetto del gruppo: dal campo allo spogliatoio, fino alla comunicazione. Mi portò a Roma, ma mi feci subito male in ritiro. Ero a terra psicologicamente, non mi sentivo mai bene dal punto di vista fisico. Lui prima della partita contro il Palermo mi ha detto «ti darò fiducia, anche se non stai bene. Te lo meriti per come stai lavorando». Mi ha voluto bene, non mi ha abbandonato nei momenti più complicati: gli ho dato tutto me stesso, ma lui mi ha ripagato con il suo rispetto e la sua stima. Un suo discorso emozionante? Il bello di Spalletti è questo: lui preparava ogni discorso pre-partita per farci vivere un’emozione forte. Sapeva toccare il cuore, entravi in campo e volavi. Il merito di quello scudetto ritengo sia suo all’80%: basti pensare che dormiva a Castelvolturno, era il suo bunker. Ha sacrificato tutto per la squadra, anche la sua vita privata".
© RIPRODUZIONE RISERVATA