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Maradona, l’ex moglie: “A Napoli per un tour del cuore. Ricordo gli anni con Diego”

Sara Ghezzi
Le parole della donna che è stata accanto al campione argentino nei suoi anni napoletani

Claudia Villafane, ex moglie di Diego Armando Maradona ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha paralto del campione argentino, dei suoi anni a Napoli e dei ricordi più belli. A seguire le sue parole.

Maradona, l'ex moglie: "A Napoli per un tour del cuore. Ricordo gli anni con Diego"

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«Sarà difficile trattenere l’emozione. Per me è come tornareacasa. Gireremo la città: Piazza Plebiscito, Castel dell’Ovo, il lungomare di Mergellina. Andremo anche allo stadio per la partita con il Pisa. Qualche giorno fa siamostate pure a Villa Fiorito, nel “potrero” (il campo,

ndr) sterrato dove Diego ha iniziatoagiocare. La nostra avventura non poteva che partire da lì».

Insomma, un itinerario tra i ricordi.

«Da nordasud, non vediamo l’ora. A Napoli ho tanti amici, ma ogni punto della città mi parla di Diego. Le cene a Marechiaro ammirando il Vesuvio, la nostra casa a Posillipo, il Centro Paradiso a Soccavo. Vedremo anche tutti i murales dedicati a lui».

Quello ai Quartieri Spagnoli è diventato un luogo di culto: conta oltre 6 milioni di visitatori ogni anno. Ci è già stata?


«Di notte, mentre sfrecciavo in moto per le vie di Napoli. L’ho fatto per Diego, non ero mai salita su uno scooter. Sono tornata in città dopo lo scudetto vinto nel 2023. Quel disegno è stato realizzato nel 1990,inquelperiodo però era impossibile entrare nel quartiere. Adesso è cambiato tutto. Due anni fa hanno pure festeggiato la vittoria dell’Argentina al Mondiale. È un piccolo angolo di Buenos Aires a Napoli».

L’Italia è diventata la sua seconda casa, fin da quel 5 luglio 1984.

«Eravamo arrivati da pochissimo, non avevo mai visto uno stadio così pieno. Tutti erano lì per salutare Maradona. Indossavo un vestito azzurro, salii le scale dietro di lui, iniziò a palleggiare. Poi arrivò in mezzo al campo e pronunciò la famosa frase: “Buonasera napoletani”. Faticai a non piangere di gioia».

Maradona aveva riaccesole speranze del popolo napoletano.

«L’amore dei tifosi è sempre stato straordinario. Una volta entrammo in un negozio di articoli per bambini, dovevamo comprare un regalo

per nostro nipote. Centinaia di persone iniziarono a battere sulle vetrine, una si ruppe e noi scappammo. Quante risate. A Napoli non eravamo mai soli».

Neppure in mare…

«Durante il giorno libero di Diego prendevamo la barca per girare tra le isole: Ischia, Capri, Procida. Dopo poco, i tifosi riuscirono ad arrivare pure lì. Ci accerchiavano con gommoni e barchette a remi, tutto pur di salutarlo. Allora iniziammo a uscire soltanto di notte, non ci pesava, eravamo felici».

Qual è stato il momento più bello vissuto con Diego a Napoli?

«Il primo scudetto è stato inimmaginabile. La festa è durata giorni, fu eccezionale. Per il secondo titolo invece il presidente Ferlaino invitò tutti su un’enorme nave. Diego ha segnato tanti golbellissimi, dalla Mano di Dio a quello del secolo contro l’Inghilterra al Mondiale in Messico. Però il mio preferito è un altro…».

Siamo pronti.

«La punizione in area contro la Juventus al San Paolo, il primo successo del suo Napoli contro i bianconeri. Una rete che non si può spiegare, quel pallone si alzò e finì in porta contrastando ogni legge razionale. Maradona era così: unico».

E fuori dal campo?

«Sempre lo stesso Diego. La domenica andavo con lui allo stadio. Se vincevamo, tutto bene. Quando si perdeva, non parlavamo fino al lunedì.

La sua vita girava intorno al calcio. Ma quella era un’epoca diversa, contavano i valori: la maglia, la squadra. Non come oggi, dove pesano soltanto gli interessi economici».

Lei è sempre rimasta accanto a Maradona, anche nei momenti più complicati.

«I periodi difficili li tengo per me, preferisco ricordare soltanto i momenti belli. Ci siamo separati dopo vent’anni, ma il nostro amore non è mai finito. Ha soltanto cambiato forma. Lui èil papà di Dalma e Gianinna, volevamo che le nostre figlie fossero felici. Per noi, c’era sempre».

La sua anima, in qualche maniera, a Napoli c’è ancora. Rivive nei racconti della gente e nei luoghi che per sette anni sono stati anche vostri.

«È per questo che torno ogni volta che posso. Chiunque ami Diego deve passare per Napoli almeno una volta nella vita. Lì è l’unico posto nel

mondo dove Maradona non è mai andato via. Sono sicura che qualche lacrima scenderà».

Avverte la sua mancanza?

«Mi dispiace non possa vedere crescere i suoi nipoti. Benjamin gioca a calcio come lui, Romalo ha vissuto pochissimo, Azul non l’ha mai conosciuto però parla di Diego in continuazione. Avevano un nonno fantastico. Questo è il mio più grande dispiacere».

Claudia, se Diego fosse ancora qui, cosa vorrebbe dirgli?

«Sa già tutto, ci parlo sempre. So che mi ascolta».