Il ds del Napoli è uno che ha radici autentiche: molto umano, nel bene e nel male; gli piace tanto vincere, ovviamente, ma sa anche perdere; non fa sempre la cosa giusta (come tutti), ma quando sbaglia sa riconoscerlo (non è da tutti). Il mercato invernale non è stato certo straordinario tra l’improvvisa scelta di vita di Danilo e le difficoltà per il vice Kvara: è arrivato, s’è seduto e ci ha messo la faccia. Ma quello estivo era stato eccellente: in tanti l’hanno dimenticato presto, ma è su quello che è stato costruito il quarto scudetto del Napoli. C’è anche la sua firma in calce all’opera già esposta al museo con gli altri capolavori. Immortali".
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