01:20 min
calcionapoli1926 rassegna Da Lucca a Elmas, il mercato del Napoli non brilla: è allarme per Conte – GdS

ultimissime calcio napoli

Da Lucca a Elmas, il mercato del Napoli non brilla: è allarme per Conte – GdS

Sara Ghezzi
La Gazzetta dello Sport in un'analisi boccia il mercato del Napoli

Il Napoli in estate è stato protagonista di un ottimo mercato sulla carte, ma a conti fatti fino ad ora non tutti stanno rendendo come sperato e non tutti stanno trovando spazio. Infatti, a parte Hojlund e De Bruyne, nessuno ha inciso veramente. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, sottolinea questo aspetto, da Lucca ad Elmas, per ora è un no. A seguire un estratto dell'articolo

Da Lucca a Elmas, il mercato del Napoli non rende: è allarme per Conte? L'analisi

—  

"A guardarli con gli occhi foderati di sterline, o magari di euro che poi fa lo stesso, qualche perplessità la lasciano: perché di quest’estate da circa duecento milioni di euro - un grande mercato non un mercato grande - al Napoli stanno rimanendo soprattutto una serie di perplessità e anche un pizzico di paura. Non ci fossero Hojlund e De Bruyne, e vabbè si parla del top, sarebbero chiacchiere e distintivi, mentre adesso, rileggendo la classifica e ripensando che certe cose possono anche accadere, beh è legittimo restare semplicemente a porsi qualche domanda: ma quando Lucca riuscirà ad essere un centravanti da 35 milioni, come da (iper)valutazione? E Beukema, il difensore costato 32 milioni e voluto quasi come se non ci fosse un domani, diventerà prima o poi “centrale” nell’accezione più ampia del termine? Ma ci sarà un momento, un altro, per Lang, o il periodo di apprendimento, incluso nei 25 milioni di euro probabilmente, va considerato semestrale? Dov’è finito quell’Elmas che, con Spalletti, entrando sistematicamente dalla panchina, sapeva come risolvere anche le pratiche più velenose? [...] Al Napoli sta mancando l’effetto sorpresa in fase offensiva, e quello l’avrebbe dovuto garantire Lang, arrivato per stare più o meno dentro ad un tridente o industriarsi per esserci, poi penalizzato dalla abbondanza dei centrocampisti e dalla ricerca o dalla necessità di equilibri che restano lodevoli intenzioni. Lang il campo l’ha visto veramente poco, è stato sfortunato a Torino, quando il Var l’ha pescato in fuorigioco millimetrico, ma complessivamente non ha ancora conquistato Conte: Eindhoven è casa sua, ci ha trascorso un biennio, ci ha vinto due titoli in sequenza ravvicinatissima, quindi è il personaggio della sfida di domani, che però, boh, forse comincerà dalla panchina, a meno che...."

Beukema, Lucca e Elmas, quando faranno la differenza?

—  

"Ahia, la difesa Beukema, l’ossessione di un mese e mezzo, non è ancora riuscito a diventare dominante, garanzia di padronanza di un settore che senza Rrahmani e pure senza Buongiorno ha vacillato ed è crollato per sette partite consecutive: responsabilità personali, poche, perché gli errori appartengono al gruppo, ma ancora presenza priva dell’autorevolezza del recente passato. Essendo alto due metri e un centimetro, Lucca mostra in tutta la sua enormità il disagio di chi vorrebbe ma non sa - non ora - come riuscire a sopportare la responsabilità di essere il vice di Hojlund dopo essere stato il vice di Lukaku: un gol al Pisa, di fisicità e anche di bellezza, è stato una luce tra le ombre di quest’avvio, in cui l’area di rigore avversaria gli è sembrata troppo stretta, mentre a Udine (14 reti in tutto) era completamente sua. A Eindhoven ne avrà un’altra a disposizione. Elmas è arrivato proprio all’ultimo momento, quasi sul suono della sirena, centrocampista in più per allungare l’organico e per avere una scelta in più, soprattutto quando Anguissa andrà via per la Coppa d’Africa: le strategie sono state modificate dall’infortunio di Lukaku, che ha spostato su Hojlund le principali attenzioni del Napoli, costretto a rinunciare ad un mediano che avesse fisicità e sapesse fungere da frangiflutti. Elmas è diventato un profilo alternativo, lui così diverso, più mezzala che altro, forse anche più esterno, certo tante cose - come dimostrato con Spalletti, 6 gol nell’anno dello scudetto - e in questa squadra ha potuto prendersi poco, ciò che lasciano (chiaramente) i Fab Four. Chi l’avrebbe detto, ad agosto?"