Il debutto da sogno
—"Kvara è un ventunenne che presentandosi a Napoli ha bussato con il tacco (quello di Francoforte, però era Champions League, sa di magia) e appena dieci mesi dopo sembra già un alieno al quale verrebbe da chiedere, se non si generassero equivoci, da che pianeta venisti? Kvara va al di là dei numeri, sono semplicemente aride rappresentazioni statistiche, perché i suoi 14 gol (12 in campionato) e i 17 assist (13 in Serie A) invocano sguardi estasiati. The winner is Kvicha Kvaratskhelia, il bambino prodigio che al debutto, a Verona, stacca di testa e segna, poi finge di scrutare il vuoto e apre il campo a Zielinski: buon giorno, Napoli; ben trovata, Italia. Sul biglietto di presentazione, un autografo non basta: Kvara è sempre quello che alla seconda giornata, si presenta al Maradona con il tiro a giro, lo sistema all’incrocio dei pali dai quali scaccia via, così al volo, l’ombra di Insigne, soffocata poi da quelle sue giocate, tutte sterzate, che demoliscono qualsiasi incertezza. E per chi fosse diffidente, per chi aspettasse prove ad altissima difficoltà, Kvara c’è subito, all’Olimpico, contro la Lazio, fa veroniche, colpisce pali, poi, pum, fa sentire il sordo rumore del campione che spacca le partite e orienta le stagioni, indirizzandole verso lo scudetto".
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