Calcio Napoli 1926
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Kvaratskhelia, da “Non possono fermarmi” all’essere annullato è un attimo

kvaratskhelia
"Non si può andare ad affrontare l'Inter con spirito francescano"

Emanuela Castelli

Kvaratskhelia, il talento georgiano che ha conquistato mezza Europa, sta faticando - e molto - a tornare ai suoi livelli. La pubalgia è superata, ma il guizzo ed il genio sono (momentaneamente) smarriti. Una flessione era prevedibile, per un giocatore di 22 anni alla prima esperienza in una squadra dalle ambizioni importanti. Ma la prestazione di ieri conferma un Khvicha a mezzo servizio, annullato dal trappolone costruitogli intorno da Inzaghi.

AAA CERCASI KVARATSKHELIA DISPERATAMENTE

Kvaratskhelia, da “Non possono fermarmi” all’essere annullato è un attimo- immagine 2
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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il genio e il suo buio. Succede quando hai 22 anni che le luci invece di accendersi si spengano. Poi sono quelle di San Siro, non luci qualsiasi. E la notte di Kvara si trasforma nella notte di uno qualsiasi, non di quello che fino a ieri sera era tra i più belli del reame: senza lampi, né colpi da stregone, né illusioni ottiche, né conigli estratti dal capello. Non si può andare ad affrontare l'Inter con spirito francescano, in generosa povertà come ha fatto il talento georgiano. Ha detto che gli piace essere soprannominato Kvaradona... ma Diego certe sfide non le falliva in questa maniera, facendosi annullare. Lui, ha fatto flop. Clamorosamente. Non ha lasciato traccia, anche perché la scelta di piazzare Darmian e non Dumfries su di lui, se inizialmente sembrava una scelta suicida, alla fine è stata una delle mosse chiave di Inzaghi. Sia pure con qualche calcetto intimidatorio di troppo. Che è andato a segno. «Di solito - ha detto - possono vedere in tv tutti i miei movimenti tanto non riescono a fermarmi». Stavolta, non è andata così: un accenno di presenza solo a metà ripresa, poi ogni duello è finito nel peggiore dei modi. Spalletti sa bene che serviva la sua fantasia per smuovere le acque di un palleggio fragile e senza l'inventiva di Lobotka. Perché così, matematicamente, si perde".