Un'altra gara non da Kvara per il talento georgiano del Napoli che non brilla più come prima. Il Mattino ha rivelato un retroscena sul cambio:
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Kvara, testa bassa e nessun 5 ai compagni: Conte ha fatto un gesto. Il retroscena
"Scena emblematica: si illumina sulla lavagnetta il numero 77, nessun mugugno da parte del pubblico, nessuno scetticismo, forse nessuna sorpresa. Chi si meraviglia è soltanto il georgiano, che fissa la panchina, fa una piccola smorfia con il viso, si tira la maglia sul viso per asciugare il sudore ma probabilmente anche per sfogarsi ed esce dal campo. Non lo attraversa, gira dietro la porta difesa da Meret: se fosse uscito da metà campo avrebbe incrociato l'allenatore. Invece sfila a testa bassa fino a metà tribuna, la sensazione è che vorrebbe andarsene negli spogliatoi ma poi taglia dentro il campo e si accomoda ai margini della panca, dopo aver indossato il giaccone della tuta. Nessun "cinque" con i panchinari, nessuna stretta di ma-no, nessuna pacca sulla spalla con il tecnico, sul lato opposto della panchina e in piedi per incitare la squadra impegnata a difendere il prezioso vantaggio. Manco si cercano con lo sguardo e la sua esultanza al fischio finale è contenuta, tipica di chi non ha smaltito la delusione. Da grande condottiero qual è, Conte ha fatto il primo passo, elogiando il primo tempo di Kvicha e giustificando il cambio con il timore che l'attaccante si potesse infortunare. Tocca al calciatore confermare questa tesi e allontanare i sospetti che la sua flessione sia influenzata dalla storia del contratto: non ci sono buone nuove all'orizzonte ma la quasi certezza che il braccio di ferro tra lui e il club possa andare avanti per mesi. E Kvara una pressione del genere la sta accusando, eccome".
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