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L'arrivo di Mazzarri sulla panchina del Napoli ha consentito ai tifosi azzurri di tornare indietro nel passato e rievocare numerosi ricordi felici. Nonostante alcuni aspetti emersi in conferenza simili a dieci anni fa, sono cambiati gli interpreti del gioco del tecnico. Da Cavani e Lavezzi a Osimhen e Kvara: lampante il confronto tra i due calciatori offensivi.
Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: "Mazzarri paragona Victor Osimhen a Edi Cavani: «Non tanto tecnicamente ma caratterialmente sono simili. Due generosi, che non si risparmiano mai e visti da fuori si somigliano sotto questo aspetto». Indicazioni di formazione per oggi pomeriggio non ne dà («Già l’Atalanta è forte, non diamogli vantaggi») e resta vivo il ballottaggio fra Raspadori e Simeone: dalla scelta del centravanti si capirà anche che strategia vorrà adottare Mazzarri, che a proposito di paragoni spiega perché quello fra Lavezzi e Kvaratskhelia non regge: «Partono da posizioni uguali, ma l’interpretazione è diversa. Oggi il calcio è cambiato, Kvara difende molto di più, mentre al Pocho non chiedevo di tornare perché non aveva il fiato per farlo. Il georgiano invece fa bene le due fasi e poi quando ha il pallone ne può saltare anche tre di avversari». Dieci punti di distacco sono tanti, ma la domanda sulla speranza di difendere il titolo va posta. Il livornese ribatte schietto: «Se non si comincia a vincere che senso ha parlare di scudetto e far proclami? Cominciamo a vincere una gara per volta e capiremo dove si può arrivare»".
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