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Che Kvara sia un artista del pallone non lo scopriamo adesso: piuttosto, è parso chiaro fin dal suo esordio in Serie A, quando a Verona nel torrido ferragosto del 2022, si presentò a tutti sfoggiando la sua specialità: un dribbling un po' retro ma sempre attuale, con l'insana capacità di far sognare adulti e bambini.
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Come Kvara non c’è nessuno in Serie A che ti punti guardandoti le punte delle scarpette, per capire anche come l’avversario sia messo: e poi, hop, hop, una mossa di qua e una di là e ci sono 87 fermi-immagine che dimostrano questa natura irriverente, si direbbe un po’ guascona o, per comodità, assai scugnizza. Kvicha Kvaratskhelia è una espressione soave del calcio, il poster d’una intelligenza viva che sfocia nella padronanza d’un gesto apprezzabile e anche no, perché conviene anche mettersi nei panni di chi rimane stordito o finisce per terra, non necessariamente gambe all’aria: Soulé, Luvumbo e Leao, pure lui, stanno dietro questo georgiano con quel filo di barba che sembra un mago davvero, come ha detto Osimhen. L'Harry Potter dei giorni nostri pare un uomo venuto da lontano e invece è tremendamente contemporaneo, in quella spruzzata di freschezza c’è una moda degli anni Sessanta che riemerge deliziosamente. Sembrava evaporato, il dribbling, che pure ha indotto a sognare bambini di un’epoca in realtà mai sparita".
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