Klopp esalta il Napoli di Spalletti: “Può arrivare in finale”

Il Liverpool di Klopp ed il Napoli di Spalletti: due squadre che hanno nel DNA l'impronta dei propri allenatori e che stasera si contendono il primo posto nel gruppo A di Champions League

Chi l'avrebbe detto, che ad Anfield il Napoli sarebbe arrivato con il primo posto quasi in tasca. Klopp loda Spalletti: "Squadra da finale"

Foto by Getty

Il percorso fin qui compiuto dal Napoli di Luciano Spalletti ha sorpreso tutti: seconda squadra in Europa per maggior numero di reti segnate (50, dopo le 54 del Bayern Monaco), un attacco stellare ed una difesa granitica. Il Napoli è squadra da grandi ambizioni, che a buon diritto questa sera scende nell'arena del calcio inglese con tutti gli occhi d'Europa puntati addosso. Così il Corriere dello Sport sul suggestivo match di questa sera, nelle dichiarazioni evidenziate da CalcioNapoli1926: "Jurgen Klopp ci scherza su: «I primi anni mi divertivo tantissimo in conferenza stampa, mi piaceva dire che era come una mini-vacanza... adesso non direi che è così, visto come siamo messi». E cioè con una squadra che in Champions va forte (quattro vittorie consecutive) e in Premier League molto meno: nono posto, due sole vittorie da inizio settembre a oggi. E, adesso, a far visita ad Anfield c'è il Napoli che Klopp definisce: «La squadra più in forma d'Europa in questo momento. Tutti ormai sanno costa stanno facendo in casa Napoli - afferma - Difendono come gruppo e attaccano, specie in contropiede, benissimo. È una sfida per noi, come lo è per chiunque li deve affrontare. Se il Napoli continua come ha fatto finora vi sono ottime possibilità che arrivi in finale - aggiunge - Qualcuno dice che stanno copiando un po' il nostro stile. Ma io non sono affatto d'accordo. Primo, perché il loro modo di difendere è diverso dal nostro. E poi perché comunque Spalletti è un allenatore con una visione sua, uno che ha avuto successo in diversi Paesi. Hanno fatto degli ottimi acquisti e sono stati bravissimi a cucire il gruppo rapidamente»". Non un esercizio di modesta, ma il racconto di quanto si è visto finora in campo: e, si sa, il verdetto del campo è inequivocabile.