Corsi e ricorsi storici, Juventus-Napoli non è mai una partita banale, non lo sarà mai. Ma stavolta gli azzurri la storia la riscrivono: perché, se nel 2018 il gol di Koulibaly al 92' allo Stadium non si tradusse in scudetto, stavolta gli azzurri potrebbero festeggiare il tricolore già domenica, se sabato vinceranno contro la Salernitana e se la Lazio verrà fermata dall'Inter il giorno dopo.
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Juventus-Napoli, per gli azzurri prestazione da uomini veri: l’analisi
Juventus-Napoli, Spalletti lo aveva detto: "I miei giocatori sono uomini veri"
—Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "All’ultimo respiro, come quella volta Koulibaly. Ma stavolta lo scudetto non scapperà (...) Se c’era un modo per togliersi di dosso, in una notte sola, la violenta delusione per l’eliminazione dalla Champions, eccola: saccheggiare lo stadio di una rivale storica, la Signora degli scudetti, all’ultimo minuto, dopo aver tremato per due gol subiti e annullati (giustamente). Il popolo non poteva chiedere di più. Nel 2018 l’eroe era grande e grosso, salito in cielo come un gigante: Koulibaly. Stavolta, un ragazzo, piccolo e giovane, troppo giovane per Allegri, che quest’estate non l’ha voluto. Il magnifico sinistro al volo di Giacomino Raspadori legittima una volta di più lo splendido scudetto del Napoli. Una prestazione del genere, dopo la botta di Champions, è roba da uomini veri. Spalletti ha stritolato la Juve (5-1) quando era al top. Ora che ha tanti giocatori stanchi e in affanno, compresi Kvara e Osimhen, ha vinto lo stesso. Perché quando hai un gioco forte, resti in piedi anche con giocatori deboli. Si spiegano così 19 punti di vantaggio sulla Juve. Che ha solo i giocatori".
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