La Juventus pensa alla cancellazione dalla Borsa. Per Giudice, sarebbe un'ottima mossa: il calcio non è in grado di fornire la stabilità che gli azionisti cercano. Ma la strada è complicatissima
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Juventus, ipotesi delisting da Borsa efficace ma difficilissima. Ecco perché
Juventus, perché il delisting dalla Borsa non è operazione semplice
Ne parla oggi Alessandro F. Giudice sul Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Le voci su improbabili progetti di delisting della Juve evocano una mossa che sarebbe molto sensata in teoria, assai difficile nella pratica. La borsa non si addice alle società di calcio: lo dice la logica e lo conferma la storia perché in Serie A la quotazione non ha avuto fortuna. Lazio, Roma e Juve la intrapresero in epoche lontane ma le prestazioni sono state disastrose seppure con diverse, altalenanti vicende e la Roma ha completato da poco un faticoso delisting. Il business calcistico è troppo incerto per il mercato finanziario che vuole stabilità e prevedibilità dei risultati per formare prezzi ancorati al valore (...) Il delisting avrebbe senso perché la Juve non avrebbe i lacci imposti dalla quotazione. La vicenda da cui è investita non sarebbe neppure partita senza la Consob. Exor avrebbe potuto sostenere da sola gli aumenti di capitale senza chiedere ai piccoli azionisti sforzi giustificabili solo con l’amore da tifosi. Il calcio non si rivolge a un mercato finanziario trasparente, in grado di misurare il valore, gli azionisti sono tifosi per cui le azioni valgono come gadget o abbonamenti allo stadio. Molti si sentono onorati di partecipare all’assemblea con la hostess che consegna cartellina e biro con logo del club e rivolgere domande al presidente, spesso scollegate da aspetti societari o finanziari. Perciò delistare la Juve sarà difficile (...) Oggi un delisting costerebbe a Exor almeno 300 milioni (...) In altri casi, il delisting può avvenire tramite una fusione, incorporando la società quotata in un veicolo non quotato, ma occorre garantire agli azionisti dissenzienti il diritto di recesso. Strade complicate perché uscire dalla borsa è più difficile che entrarvi. La soluzione, per la Juve, sarebbe giusta ma tremendamente difficile".
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