rassegna

Italia alla conquista dell’Arabia, a Riyadh il meglio del calcio tricolore

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Sugli spalti ci sarà la storia del movimento calcistico italiano
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Il calcio italiano vuole espandere il proprio raggio d'azione e conquistare l'Arabia, che pare in trepidante attesa dei tre match di Supercoppa. Un futuro in continua evoluzione per un movimento calcistico che è in crisi ed ha bisogno di fondi, che l'Arabia può elargire (23 i milioni stanziati per la competizione che si avvierà questa sera).

L'Arabia conquistata dal calcio italiano

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il Napoli, l’Inter, la Lazio e la Fiorentina, per quattro ore e mezza (niente supplementari, eventualmente si andrà ai rigori) da perdersi con un calcio fashion sia in campo e però anche in tribuna, in quella finale che diventerà il testimonial del made in Italy e lascerà sfilare allo stadio, al fianco di Casini e De Siervo, Rocchi e Pacifici, Matarrese, Scanavino, Blazquez, Souloukou, Campoccia, Fenucci, Carnevali e poi Spalletti, che ammirerà dall’alto quel capolavoro che gli è appartenuto e potrà condividerlo con Cannavaro, Ferrara e pure con Del Piero, Vieri, Materazzi, Di Biagio, Candela, Zambrotta, Brocchi e Toni. Un Paese calcisticamente senza tempo, senza frontiere, senza limiti e che piace tanto all’ad dell’Inter, Beppe Marotta: «Il calcio è un patrimonio della nostra Nazione e va diffuso all’estero, dove la concorrenza è forte. La Supercoppa è un biglietto da visita da spendere in un contesto gradevole e con strutture adeguati. Questo format è interessante e può divulgare un prodotto che va valorizzato come fanno altri»".


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