rassegna

Insigne oggetto di critiche: il capitano abbassa la testa. L’analisi

SALZBURG, AUSTRIA - OCTOBER 23: Lorenzo Insigne of SSC Napoli celebrates after the champions league group E match between FC Salzburg and SSC Napoli at Salzburg Stadion on October 23, 2019 in Salzburg, Austria. (Photo by Andreas Schaad/Bongarts/Getty Images)

Lorenzo Insigne è stato preso di mira dai propri tifosi: il Napoli non passa contro il Genoa. Il Corriere dello Sport ha analizzato la sua prestazione evidenziato come sia stata condizionata dall’atmosfera. Insigne, prestazione da...

Alessandro Silvano Davidde

Lorenzo Insigne è stato preso di mira dai propri tifosi: il Napoli non passa contro il Genoa. Il Corriere dello Sport ha analizzato la sua prestazione evidenziato come sia stata condizionata dall'atmosfera.

Insigne, prestazione da dimenticare. I fischi sono tutti per il capitano

Eppure un’ovazione c’era stata. Gliel’ha negata un fuorigioco: è stato l’unico istante in cui Lorenzo Insigne ha avvertito calore. Ma è stata una fiammella nel gelo, la contestazione dei tifosi lo ha colpito ben prima che la partita avesse inizio, era palese in quei fischi che erano (sono) soprattutto di rabbia. Insigne, quand’è il momento di rientrare negli spogliatoi, lo fa incappucciato, vuole proteggersi, nasconde quel velo di tristezza che è umano oltre che comprensibile.

Ha vissuto, ieri sera, una notte difficile, al termine di una settimana complessa, in un periodo da cancellare ma dal quale, oggi, risulta difficile evadere. Il capitano è nel vortice della critica, per il San Paolo è tra i colpevoli principali della rivolta che ha spaccato in due la stagione, la sua partita è stata condizionata da residui di polemiche ancora vive. 

Il capo rivolta, questa almeno la convinzione popolare. Il San Paolo non glielo perdona: sono fischi, altri fischi, si perdono tra quelli precedenti, anticipano i successivi. Arrivano, ma sono per tutti, anche all’intervallo, poi tornano suoi al ventesimo della ripresa, quando Ancelotti lo richiama in panchina. The end: fischio finale, un saluto ai compagni, cappuccio in testa e dritto nello spogliatoio. Ma certe ferite restano sulla pelle e s’avvertono anche provando (invano) a nasconderle.