C’è poi la questione dei messaggi WhatsApp inviati ai due da Zappi a mezzanotte e 39 minuti del 4 luglio — poche ore prima del Consiglio Nazionale che avrebbe formalizzato le nuove nomine — in cui suggeriva come scrivere le dimissioni. Per la procura federale, messaggi inviati “al fine di far apparire come spontanee le dimissioni in realtà indotte”. Tanto che quando Pizzi non si è adeguato al messaggio inviato da Zappi, scrivendo che le dimissioni arrivavano “apprese le intenzioni del presidente”, questi gli chiedeva di correggerle: “Questa formula non va bene in quanto sembrerebbe che io ti abbia fatto una richiesta di dimissioni, circostanza che non corrisponde alla realtà”. Secondo la procura, e la voce dei diretti interessati, era vero il contrario".
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202305/b78ad724e5caf4e872be3035d57e0528.jpg)
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202506/276244da265849a47cb1f4f1d8046481-scaled-e1748773605579.jpg)