Calcio Napoli 1926
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Il Napoli di Spalletti è sempre più Lobotka-centrico: ancora più su di Jorginho

lobotka napoli
I numeri del centrocampista sono da urlo

Emanuela Castelli

Lobotka deve molto a Spalletti, è vero, ma anche questo Napoli spallettiano deve molto al centrocampista slovacco, ai cui piedi e alle cui intuizioni geniali è legato a doppia mandata il calcio del tecnico di Certaldo. A dimostrarlo - e senza possibilità di smentita - i numeri del calciatore: la sua centralità nello spartito tattico del Napoli è dato inequivocabile. Per importanza, ricorda il Jorginho dei tempi sarristi.

Napoli, che Lobotka!

Il Napoli di Spalletti è sempre più Lobotka-centrico: ancora più su di Jorginho- immagine 2
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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il Napoli di Sarri non poteva prescindere da Jorginho e il Napoli di Spalletti non può e non vuole prescindere da Lobotka. Il più grande capolavoro individuale del signor Luciano: invisibile con Gattuso e bersaglio della gente fino alla trasformazione fisica dello staff medico - 7 chili in meno - e all'incontro con il nuovo allenatore. Che di lui non ha fatto più a meno dalla partita con la Lazio del 28 novembre 2021. Un crescendo che i numeri della stagione confermano senza possibilità di smentita: 31 presenze in 31 partite; 28 volte titolare e in panchina dall'inizio soltanto con la Cremonese in Coppa Italia negli ottavi (eliminazione ai rigori); e poi con il Lecce e lo Spezia in campionato. Un pareggio e una vittoria acciuffata per un pelo, ispirata proprio da un cambio geniale di Lobo per Lozano (...) Lobotka è un gigante. Un gigante di un metro e settanta che quest'anno dirige il gioco con un'impressionante precisione nei passaggi (94.4%), colleziona e vince duelli (112), recupera un'infinità di palloni e contrasta (55 tackle), sbroglia le situazioni più complesse, equilibra la sua squadra e squilibra gli avversari con il moto perpetuo. E ancora: si gira e si rigira in un fazzoletto, si piazza davanti alla difesa e strappa, e il pallone non lo perde praticamente mai. Appare e scompare: non a caso è decimo in Serie A per falli subiti (40). Spalletti lo chiama il cinghialotto per sottolinearne l'intensità e uno scatto che in partita l'ha portato a toccare i 34 km/h in velocità. Irrefrenabile. E poi, beh: continuità pazzesca e personalità glaciale". E poi, il confronto con Jorginho, maestro nel gioco verticale ma meno abile nella fase difensiva: il grande ex, che con il Chelsea ha vinto praticamente tutto, è capace di andare a segno più di Lobotka, ed è un cecchino quasi infallibile dal dischetto. In questa stagione, tre gol all'attivo per l'italiano, 1 per lo slovacco.