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La stagione del Napoli di Conte è andata ben oltre le aspettative, con i partenopei che a tre giornate dalla fine del campionato si ritrovano in vetta alla classifica di Serie A a lottare per il titolo. Ma qual è stato il vero punto di forza della squadra, che era reduce da un decimo posto sanguinoso dopo la vittoria arrembante dello scudetto nel 2023?
Secondo la Gazzetta dello Sport, è stata ed è la duttilità il punto di forza del Napoli di Conte, quella inarrivabile capacità di adattarsi alle esigenze e di fare di necessità virtù, che ha accompagnato tutta la stagione azzurra: dal 3-4-2-1 con cui Conte aveva preparato la stagione, al 4-3-3 con l'arrivo dell'irrinunciabile McTominay, al 3-5-2 quando è mancata la fascia sinistra e s'era in emergenza anche in difesa, al 4-4-2 quando Raspadori s'è preso il posto dell'infortunato Neres. Ed eccola, l'altra forza del Napoli: l'affidabilità della panchina, dei subentranti, dei co-protagonisti che, quando chiamati in causa, hanno contribuito massicciamente alla stagione azzurra. Juan Jesus, Olivera centrale, Spinazzola tuttofare, Gilmour, Raspadori, Billing sono alcuni dei tanti co-titolari che la sorte ha visto aggiungersi ai soliti irrinunciabili cui Conte ha dovuto rinunciare per cause di forza maggiore.
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