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Hojlund e Haaland, macchine da gol: nessuno come loro in Europa – Il Mattino

Sara Ghezzi
I due giganti stanno dominando in questo inizio di stagione

Rasmus Hojlund e Erling Haaland con dovute distanze spesso vengo paragonati. I nomi che si somigliano, i capelli biondi e gli occhi azzurri e il modo di giocare. Ma in questo inizio di stagione un altro aspetto li rende simili, i numeri, due macchine da gol, come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino. Attualmente in Europa non c'è nessuno come lui. A seguire le sue parole.

Hojlund e Haaland, macchine da gol: nessuno come loro in Europa

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"H2Gol. Eccola qui la formula del bomber perfetto. Haaland e Hojlund sono i centravanti più prolifici di ottobre. Nessuno come loro. Già sei gol messi a segno nei primi 17 giorni del mese tra club e nazionali, ovviamente. E il ruolino è praticamente in fotocopia. Perché sia Rasmus che Erling hanno segnato un gol a testa in campionato, 2 in Champions e 3 nelle qualificazioni al Mondiale. Insomma, viaggiano a braccetto. Haaland è un bomber di fama mondiale, probabilmente il miglior numero 9 in circolazione. E come se non bastasse, sta affinando ulteriormente il suo killer instinct nella bottega più pregiata: quella del maestro Pep Guardiola. Stiamo parlando di un attaccante che al momento ha più gol che presenze in Champions League, non esattamente un dettaglio. E Hojlund, tre anni più giovane del collega di reparto, sta crescendo sulla scia. Forza fisica, ma anche senso del gol. Ecco perché vederli appaiati come migliori bomber del mese (6 gol a testa) deve fare un certo effetto. Anche perché Rasmsu è arrivato a Napoli con il non facilissimo compito di raccogliere l’eredità - seppur solo temporanea, viste le contingenze - di Romelu Lukaku, l’attaccante che lo scorso anno è stato determinante per la vittoria dello scudetto degli azzurri con 14 centri. E invece Hojlund si è calato subito nella parte, andando a segno in meno di 15 minuti dal suo esordio contro la Fiorentina. E non si è fermato lì. Ha fatto gol con il Genoa prima della sosta ed è stato determinante in Champions League con la doppietta realizzata al Maradona contro lo Sporting mettendo in mostra tutto il suo repertorio. Prima uno scatto a bruciare difesa e portiere e poi un colpo di testa imperioso al centro dell’area arrivando più in alto di tutti. Ma d’altra parte queste sono le caratteristiche che deve avere un centravanti".