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L'edizione odierna della Rosea cita Gianni Brera e analizza un aspetto che contraddistingue il (secondo) Napoli targato "Antonio Conte".
Rasmus Hojlund, Kevin De Bruyne, Scott McTominay e Stanislav Lobotka: quattro perni centrali (tra il reparto intermedio e l'attacco) che compongono l'ossatura del Napoli(scudettato) di Antonio Conte. Un quartetto di ragazzi "biondi con gli occhi azzurri": un'anomalia nella storia del club di Fuorigrotta che l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport mette in risalto.
"Højlund è un'anomalia: è il primo biondo d’attacco nel Napoli che conta. La sua inquietudine d’area di rigore si aggiunge agli altri biondi napoletani: De Bruyne – che si pettina come i 'Peaky Blinders' –, Scott McTominay e Stanislav Lobotka, in un nodo che allaccia Napoli al Nord Europa. Gianni Brera scrisse per l’Ungheria di Puskas che «gli inquieti magiari sono dei napoletani biondi»; ora che tutto è cambiato, i biondi napoletani sono una nazionale del Nord, con l’estro belga, la forza scozzese, la geometria slovacca e la capacità di segnare danese".
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