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Dal grido malinconico di Hamsik al blues di De Bruyne: la luce del centrocampo – GdS

De Bruyne Hamsik
I due centrocampisti hanno delle qualità immense messe a disposizioni del Napoli di ieri e di oggi
Sara Ghezzi

L'arrivo di De Bruyne a Napoli ha riportato un modo di giocare diverso nel centrocampo azzurro che a tratti aveva Marek Hamsik. Ma i due hanno delle differenze, come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. A seguire un estratto dell'articolo.

Dal grido malinconico di Hamsik al blues di De Bruyne: la luce del centrocampo

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"Il calcio di Kevin De Bruyne è pieno di soluzioni inaspettate e decisive che prima a Napoli erano state incarnate da Marek Hamsik, con una percentuale più bassa di soluzioni appropriate e un tasso tecnico inferiore, ma la capacità di aprire il campo ai compagni è la stessa. Hamsik era un grido malinconico, De Bruyne, invece, è un blues. De Bruyne, per ora, sforna piatti gourmet al ritmo di una pizzeria, avrebbe detto Gianni Mura. Colpiscono la sua freddezza quando calcia e la sua calma quando riceve o va a prendersi il pallone, in pratica mentre lui è un iceberg intorno si scatena una attesa da sambodromo, questa differenza di temperatura e temperamento crea una discrasia sentimentale che si è vista raramente persino nella città del Vesuvio. La sua aggressività è mentale, basta vederlo dirigere i compagni con sguardi e mani che disegnano direzioni mentre pensa con i piedi, e come i veri maestri indica la strada agli altri mentre lui si sposta in direzione opposta. È questo che fa il calciatore guida. È un calciatore tranquillo che accelera senza accelerarsi, che illumina giocando con l’ombra. È mansueto e con lo sguardo su un sogno lontano che poi arriverà anche agli altri, ed è questo quello che era mancato al Napoli".