Calcio Napoli 1926
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rassegna

Guerra doveva essere, e guerra è stata. Il bollettino drammatico di una giornata folle

guerra
Storia di un disastro annunciato

Emanuela Castelli

Quanto accaduto ieri a Napoli ha il sapore amaro della guerra: guerra "ultras", guerra di un'ideologia incomprensibile ed ingiustificabile. Una città posta letteralmente sotto assedio da un gruppo di facinorosi che definire "tifosi" non ha alcun senso né coglie la vera natura del disastro annunciato e puntualmente verificatosi nel centro storico della città.

Scene di guerra a Napoli

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Guerra doveva essere, e guerra è stata: il centro storico dei Napoli devastato da un manipolo di 250-300 teppisti tedeschi, "tifosi" dell'Eintracht, ai quali era stata vietata la trasferta in Italia per la partita di ritorno degli ottavi di Champions League. A fine giornata interviene anche la ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser: «Questa violenza va condannata nel modo più assoluto. Criminali violenti e caos distruggono lo sport». Ma prima di mezzanotte, a "sporcare" la vittoria sul campo del Napoli, ci penseranno anche alcune frange di teppisti azzurri, che tenteranno di assaltare i tedeschi asserragliati in un albergo del lungomare. Wir gehen alle nach Neapel, um Krieg zu führen: «Tutti a Napoli a scatenare la guerra», questo il tenore dei messaggi veicolati nelle chat sui social dei facinorosi francofortesi, che in barba a ogni divieto sono sbarcati in Italia per poi concentrarsi ieri mattina a piazza del Gesù con un corteo non autorizzato, riuscendo a paralizzare mezza città. Drammatico il bilancio finale: una decina di agenti feriti, un'auto della Questura data alle fiamme, bar e ristoranti devastati (chi pagherà i danni?), sette autobus dell'Anm danneggiati con un autista ferito lievemente a un occhio da schegge di vetro. E ancora: almeno tre tedeschi feriti (nessuno in maniera grave). Tutto per una partita di pallone.

Seicento tedeschi, ai quali si sono aggiunti almeno duecento supporter arrivati nel capoluogo campano dai tifosi atalantini, gemellati con l'Eintracht. Di fronte a questi grandi numeri la Questura aveva messo in campo un dispositivo di sicurezza imponente: almeno ottocento "divise". Tutto è filato liscio, almeno per mezza giornata. Non si comprende bene tuttavia perché la stessa Questura abbia consentito ai tifosi tedeschi di dare vita, alle dieci del mattino, un mega-corteo mai autorizzato, che sfilando dal lungomare verso piazza del Gesù ha paralizzato la città (...) Alle cinque della sera, quando mancano ancora quattro ore al match del Maradona, fanno esplodere la loro rabbia. Ed è tutta un'altra scena: inizia così l'aggressione alle forze dell'ordine che hanno cinturato l'intero perimetro di piazza del Gesù per evitare contatti con gli ultrà napoletani. Si scatena così la guerriglia (...) Alla fine scatta la controffensiva delle forze dell'ordine: agenti e militari del reparto Mobile e del Reggimento Campania stringono a tenaglia i violenti, e la strategia riesce a ottenere l'obiettivo: oltre 250 teppisti vengono caricati su sette autobus messi a disposizione dall'Anm. Sotto strettissima scorta quelli dell'Eintracht (e tra loro diverse decine di bergamaschi) vengono trasferiti sul lungomare, destinazione l'Hotel Royal-Continental. Una scelta determinata da due esigenze: quella di concentrare i responsabili degli scontri in un luogo chiuso e protetto; ma anche quella di poter iniziare a procedere con le identificazioni e il foto-segnalamento (...)

Il momento più critico, tornando a ieri, si è registrato dopo la partita. Già nel pomeriggio oltre cento ultrà azzurri, quasi tutti con il volto coperto, erano scesi da via San Sebastiano tentando di entrare in contatto con i rivali tedeschi. Il cordone delle forze dell'ordine ha evitato che il dramma si trasformasse in tragedia (...) Epilogo amarissimo poco prima di mezzanotte, quando un gruppo di ultrà partenopei ha tentato di avvicinarsi all'hotel dov'erano rinchiusi i tifosi tedeschi proprio mentre stavano per iniziare le operazioni di trasferimento sui bus per portarli via dalla città. I napoletani hanno lanciato bombe carta e pietre, le forze dell'ordine hanno usato lacrimogeni e idranti e respinto l'assalto. Paura tra i residenti. Ci sarebbero alcuni fermi".

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