Sabato 11 settembre alle ore 18:00 si giocherà la gara tra Napoli e Juventus, valida per la 3a giornata di Serie A 2021/22. Gli azzurri e i bianconeri arriveranno a questa gara in due modi completamente diversi: gli uomini di Allegri hanno pareggiato contro l'Udinese e perso - clamorosamente - in casa contro l'Empoli, mentre Spalletti viene da due vittorie consecutive. In più, non sono stati pochi i problemi in avvicinamento a questa partita, specie per quanto riguarda i rientri di alcuni calciatori dalle rispettive squadre nazionali in giro per il mondo. Ciò che è certo è che sarà spettacolo, come sempre in una delle rivalità più blasonate e chiacchierate d'Europa.
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Giordano: “Juventus? Sarebbe stato meglio affrontarla prima della sosta”
Il noto giornalista Antonio Giordano è intervenuto a Radio Marte Sport Live ed ha parlato di Napoli Juventus.
Giordano: "Napoli Juventus? Per gli azzurri sarebbe stato meglio prima della sosta"
A Radio Marte Sport Live è intervenuto Antonio Giordano, giornalista. Qui un estratto del suo intervento:
Su Ribery
"Non so cosa possa dare alla Salernitana dal punto di vista calcistico, forse nemmeno lui lo sa. Però è un colpo sensazionale, il colpo della storia del calcio a Salerno. Ribery è un giocatore del quale sei costretto a innamorarti dalla prima finta".
Su Napoli-Juventus
"A caldo, sarebbe stato sicuramente preferibile affrontare la Juve prima della sosta. Impossibile fidarsi della Juve e di Allegri ma la squadra ha problemi e non fa piacere sapere che McKennie è stato escluso dalla partita con la Nazionale per aver violato il protocollo anti-COVID-19. Avrà più problemi la Juventus del Napoli perché troverà solo all'ultimo momento Dybala, Cuadrado, Danilo, Alex Sandro e Bentancur".
Sull'amichevole contro il Benevento
"Ci sono dei ragazzi sotto osservazione, mi aspetto qualcosa da Ounas perché dipende soltanto da lui, ha buttato via degli anni ma per fortuna è ancora un ragazzino. Nella sua esperienza napoletana ha trovato davanti a sé una squadra fortissima, di cui spesso non ci si rendeva conto. Non era facile per un ragazzo di 21 anni imporsi con davanti Callejon, Insigne, Mertens e Milik. Questo è il suo anno. Il giorno in cui smetterà di essere riconosciuto per quello che deve spaccare le partite in corse vorrà dire che sarà diventato un grande giocatore, questo è il prossimo step. Altrimenti diventa sempre un limite".
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