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Gattuso, l’uomo del sud vuole ripartire da Napoli: blitz in ritiro, poi il Maradona

Sara Ghezzi
Il commissario tecnico vorrebbe rivivere le emozioni dello stadio che è stato casa per un anno e mezzo

La Nazionale e il Napoli hanno un filo rosso che li unisce, infatti sono diversi i commissari tecnici che hanno avuto un doppio legame azzurro. L'ultimo Gennaro Gattuso che sostituisce Spalletti, proprio colui che nel 2021 aveva preso il suo posto nel club di De Laurentiis. Un'esperienza particolare quella dell'ex centrocampista del Milan con i colori partenopei, poiché ha vissuto la sua prima e unica vittoria in carriera come allenatore, ma anche una grande delusione che ha portato ad una brusca rottura. Ma Ringhio, come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino, per la sua Italia vuole ripartire proprio da Napoli, lui uomo del sud consapevole che c'è bisogno anche di quel calore per raggiungere obiettivi importanti. A seguire un estratto dell'articolo.

Gattuso l'uomo del sud che vuole ripartire da Napoli

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"L'uomo del Sud sogna la spinta della gente del Sud. «Perché sono un terrone dentro», ripeteva spesso nei mesi napoletani. Ringhio vorrebbe tornare al Maradona. E anche la Figc ci proverà. A meno che non inizino i lavori di ammodernamento, Gattuso vuole rimettere piede in quello che è stato il suo stadio per 18 mesi da ct dell'Italia. Con l'Estonia debutterà a Bergamo, poi vanno decise le sedi per la gara con Israele (il 14 ottobre) e poi quella che sarà decisiva (si spera) per il primo posto con la Norvegia il 16 novembre. Ovvio: Milano o Roma sembra le sedi naturali, ma il desiderio dell'uomo del Sud, del terrone che parla della sua Calabria nel giorno in cui diventa ct («Parliamo delle tante persone perbene, non sempre e solo delle cose che non vanno») potrebbe avere un certo peso. [...] Ma Gattuso sa bene che questa Nazionale deve farsi voler bene ancora una volta dalla gente. Ed è per questo che sogna il ritorno a Napoli. Non solo per una soddisfazione personale, visto il suo burrascoso addio. Ma c'è anche del sentimento autentico, sincero. Lui era l'allenatore del Napoli quando morì Maradona e la città piombò nel dolore più totale. Era commosso in panchina, la sera della gara di Europa League con il Rjeka quando gli azzurri scesero in campo, poche ore dopo la morte del Pibe de oro, sapendo che quello non era più il San Paolo ma era già lo stadio con il nome di Maradona. E c'era quando gli azzurri si schierarono in suo onore, contro la Roma, con la maglia dell'Argentina, pochi giorni dopo. Ecco, perché l'uomo del Sud vuole che la sua nuova Italia senta quell'amore che Ringhio ha solo immaginato, visto il vuoto di quei mesi, in pieno lockdown, ancora con le capienze limitate".

L'obiettivo di Gattuso riportare l'Italia al Maradona, lì dove ha vissuto momenti intensi

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"Le foto sui maxischermi di Diego e le tribune deserte per il Covid sono rimaste impresse nel cuore di Gattuso. Il Maradona Stadium che spinge la sua nuova Italia. Magari non adesso, nella gare di qualificazione ai Mondiali, ma per qualche amichevole eventualmente prima degli Stati Uniti, sì. L'uomo del Sud vuole tornare a Napoli, con l'Italia. Vuole essere lui a riportare la Nazionale al Maradona. Anche se non sarà semplicissimo, visto che ci sono degli interventi all'interno dell'impianto di Fuorigrotta che ne potrebbero impedire la disponibilità. Certo, fa sempre un certo effetto pensare che lo stadio Maradona è idoneo per le supersfide di Champions League ma poi non lo è per le gare della Nazionale. In ogni caso, l'Italia di Gattuso nello stadio del "Diez" è una delle missioni di Ringhio. Che non ha escluso che possa essere proprio Castel Volturno uno dei primi centri sportivi a cui andrà a fare visita a fine agosto. Così come non esclude un salto estivo nel ritiro di Dimaro o in quello di Castel di Sangro, che proprio lui ha inaugurato come sede del precampionato del Napoli: non ha molto tempo, da qui alle gare con l'Estonia e Israele dove bisogna vincere e segnare tanto, sono praticamente dietro l'angolo".

Il blocco Napoli la base dell'Italia di Gattuso

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"Con Conte c'è un vecchio legame che dura da anni. Si sentiranno, perché c'è il blocco Napoli che fa gola a Gattuso: punterà su Buongiorno e Di Lorenzo, ma anche su Politano e Raspadori. E poi c'è l'ultimo arrivato, il baby Marianucci che Ringhio vuole subito capire di che pasta è fatto. Non c'è tempo per i test, gli esperimenti o i giri di parole. Deve essere un'Italia prontissima quella di settembre. Senza alibi, senza specchi a cui aggrapparsi. Molti dei 35 con cui ha parlato, li ha sentiti per la prima volta. Ma lo zoccolo duro del suo Napoli, ha risposto subito "presente": Di Lorenzo, Meret e Politano. Che lui proprio ha voluto prendere dall'Inter".