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Garcia ha archiviato Spalletti, e lo ha fatto modificando il Napoli secondo la sua vision. Ora il club ha altri obiettivi, che non calcano più le vie del bel gioco.
Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "L’Union ha “fatto” la forza del Napoli post-Osimhen, con Kvara che sta tornando a splendere e Raspa finalmente al centro del gioco. Tanto s’è capito: non sarà più come con Spalletti, quella marcia spettacolare e inarrestabile lungo linee di gioco che sublimavano scienza e fantasia. Inter e Juve corrono ora più veloci, il Real Madrid è molto più solido del Liverpool crepuscolare della scorsa Champions: i nuovi obiettivi sono gli ottavi di finale, quando in Europa comincia un torneo nuovo, e come minimo il quarto posto in campionato, a meno che il ranking Uefa non regali un quinto pass in Champions. Ma ora qualsiasi calcolo è vietato. Il peso del passato Al Napoli mancano tante cose rispetto al passato: la potenza e l’anticipo di Kim in difesa, e nessuno pensava che fosse così insostituibile, la regia geniale di Lobotka, modificata da Garcia chissà in nome di quale principio calcistico, e il super attacco di una volta. C’era Kvara ala anni 70, con quella corsa non certo elegante ma potente, distruttiva, a creare sempre superiorità. C’era Osimhen, centravanti totale, più credibile alternativa mondiale al fenomeno Haaland. Il georgiano all’inizio era la sua ombra. Il nigeriano ha avuto problemi fisici e contrattuali, ma dal suo infortunio con la Fiorentina forse è nato il nuovo Napoli".
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