Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

rassegna

Garcia è l’uomo giusto per il Napoli: la scelta di ADL rispecchia la sostenibilità

napoli de laurentiis
La scelta del presidente azzurro è un chiaro segnale all'industria calcistica: rispettare la sostenibilità è il nuovo obiettivo
Giuseppe Ferrara

Rudi Garcia è il nuovo allenatore del Napoli. Il tecnico francese ha sposato il progetto azzurro, anche e sopratutto grazie alle idee di Aurelio De Laurentiis. Come riportato da "Il Fatto Quotidiano" la decisione del presidente rispecchia una chiara volontà: dare continuità al processo.

Garcia-Napoli, la scelta di De Laurentiis con un occhio al marketing

—  

Di seguito l'analisi: "Rudi Garcia è l’allenatore giusto per il Napoli perché lo ha scelto il presidente Aurelio De Laurentiis che ha ben presente un concetto (di marketing) molto apprezzato dai millennials. Cercherò di spiegarmi partendo da una premessa: se fossi il presidente di una squadra di calcio per un solo giorno (è la simulazione che ho provato a fare con il mio libro A scuola da De Laurentiis) e chiedessi ai miei collaboratori: “Cosa vende la nostra azienda di calcio?”, non vorrei mai sentirmi rispondere: “Uno spettacolo”. Un’azienda di calcio non vende spettacolo. Un’azienda di calcio vende diritti televisivi, abbonamenti e biglietti per assistere allo spettacolo, il suo brand per sponsorizzazioni e merchandising. Questi elementi determinano il fatturato, i ricavi di una società calcistica. Lo spettacolo è solo la materia prima che viene lavorata, “trasformata” dagli operai-calciatori (chiedo scusa a tutti i salariati per la forzatura) e dai manager e specialisti della direzione sportiva (direttore sportivo, allenatore e staff, team manager e coordinamento medico-sportivo). Come si valuta quella “materia prima”?.


Sul presidente: "La capacità di Aurelio De Laurentiis non sta solo nell’utilizzo della calcolatrice, ma anche e soprattutto, lo ripetiamo fino alla noia, nell’attitudine a saper scegliere, anche per la direzione e l’area sportiva (quella che produce lo spettacolo), i giusti collaboratori. Che, attenzione, non sono sempre e solo quelli che costano di più. Negli ultimi sedici anni, infatti, nelle cinque principali leghe europee si sono giocati 80 campionati nazionali e per 75 volte ha vinto una squadra che a inizio campionato aveva la rosa tra le tre più costose (e per più di due volte su tre la squadra che aveva la rosa più costosa in assoluto). Nelle cinque (su 80!) volte in cui non è successo, a fine campionato le squadre più ricche si sono comprate i calciatori del vincitore e hanno vinto l’anno successivo (il caso più eclatante: il Leicester di Claudio Ranieri)".

Sulla sostenibilità: "Quest'ultima sta, appunto, nella capacità di produrre fatturato, ma anche di tenere i costi sotto controllo; in altri termini, nell’efficienza di quel rapporto costi-be-nefici che si realizza per la prodromica abilità di saper gestire bene la materia prima spettacolo = risultato. Negli ultimi dieci anni, il Napoli è la squadra che, in Serie A, dopo la Juventus (i cui investimenti hanno però prodotto uno scandalo giudiziario), ha fatto più punti".