Il Napoli a Firenze ha portato avanti una prestazione di altissimo livello con il risultato in cassaforte già nella prima parte del primo tempo grazie ad una quadra che per la prima volta nell'era Conte, come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino, gli azzurri hanno giocato d'attacco. A seguire un estratto dell'articolo.

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Un Napoli d’attacco: a Firenze la miglior prova offensiva dell’era Conte – Mattino
Finalmente il Napoli d'attacco: a Firenze la miglior prova offensiva dell'era Conte
—"Conte dice che c'è bisogno di coraggio per cambiare. Soprattutto se si tratta di cambiare una squadra che ha da pochi mesi vinto il campionato italiano. Perché negli ultimi dieci anni «...le cose sono sempre cambiate, il calcio è in continua evoluzione» assicura. E lo dice dopo la sua miglior partita offensiva da quando è a Napoli. Lo dicono i numeri, per inciso: la prestazione degli azzurri al Franchi ha visto un Napoli diverso nell'applicazione e nelle caratteristiche. La presenza di Hojlund - un attaccante con qualità differenti sia da Lukaku che da Lucca - ha mostrato una squadra capace di attaccare in profondità, di prendersi la scena e gli spazi giusti. Di fare male due volte in 20'. E poteva essere anche di più nel lungo raggio dei 90' giocati. Perché i tiri sono stati 14 ma ben 9 sono stati diretti verso De Gea. Perché Politano si è spento solo sul palo e nel finale sia Anguissa che Elmas poteva avere sorte migliore. C'è un dato che salta agli occhi dopo la notte bella, esaltante e puro nel finale preoccupante del Franchi. Quello degli goal attesi (xG, dato che misura la probabilità di un tiro di diventare un gol) che salgono fino a dove non si erano mai spinti: 3.29 è il dato più alto di sempre con Conte in panchina a Napoli, una fotografia della squadra arrembante vista a Firenze. Fino a sabato sera, la serata migliore da questo punto di vista era stata quella del 23 maggio scorso, la partita vinta contro il Cagliari che aveva assegnato il quarto scudetto. Insomma, una partita che fa storia a sé. «La partita dovevamo chiuderla» ha spiegato l'allenatore azzurro. E ha avuto ragione ancora: perché la produzione offensiva di questa squadra avrebbe potuto approfittarne vista la verve mostrata in casa dei viola".
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