Criscitiello: “Meret non è un calciatore da top squadra. Forzare il gioco non serve”

Il giorno dopo per il Napoli risulta essere ancora più grande la delusione per l'ennesima sconfitta contro l'Empoli. Gli azzurri hanno subito una rimonta che ha dell'incredibile da 0-2 a 3-2. Tutto ciò ha innescato tante polemiche, in primis per il pasticcio di Meret ma anche per il tecnico toscano che non ha gestito al meglio la situazione, ancora una volta. Sulla situazione dei partenopei ha rilasciato alcune dichiarazioni Michele Criscitiello, noto giornalista che ha sottolineato l'amarezza azzurra.

Criscitiello: "De Laurentiis ha tante colpe, come quelle di mister e calciatori"

Il Napoli ancora una volta cade proprio sul più bello. Gli azzurri dopo la sconfitta contro l'Empoli accantonano il sogno scudetto, ed al momento nemmeno la qualificazione in Champions League sembrerebbe essere blindata. A tal proposito è intervenuto Michele Criscitiello che attraverso il proprio editoriale ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Tuttomercatoweb.com" commentando la situazione dei partenopei dopo la beffa al Castellani.

Di seguito le sue dichiarazioni:

Meret è un problema per il Napoli. Lo avevamo sopravvalutato ai tempi di Udine, poi l'Udinese lo fece partire senza mai vederlo di fatto con la maglia dell'Udinese. Un motivo ci sarà stato. Meret non è un calciatore da top squadra.  Il giovane azzurro è un portiere discreto per squadre come Bologna, Torino, Genoa e Sampdoria. La colpa di Spalletti è stata anche quella di forzare giocate con i piedi dal basso, come se in porta ci fosse Ospina. Se hai Meret, che con i piedi non è capace, non puoi giocare pensando di avere Ospina in porta. Elementare e semplice.

Sul possibile scudetto

Uno spreco per il Napoli. La domanda è semplice: se non vinci quando la Juve non si presenta per la lotta al titolo e le milanesi perdono tanti punti, quando lo vinci lo scudetto? Mai più. Il Milan diventerà sempre più miliardario, la Juventus tornerà prima o poi e l'Inter è una squadra strutturata. In tutto ciò gli americani, alla Roma, presto capiranno il giochino e cresceranno anche loro.