Chi meglio di un presidente può conoscere i propri allenatori? In questo caso parliamo di Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli. Sulla panchina della squadra toscana si sono seduti in passato sia Luciano Spalletti che Maurizio Sarri, due allenatori tra i più forti in circolazione nel nostro campionato.
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Empoli, il presidente Corsi elogia Spalletti e Sarri: “Sono uomini unici”
Le dichiarazioni del presidente dell'Empoli Corsi
Empoli, il presidente Corsi elogia Spalletti e Sarri: "Sono uomini unici"
Il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi è intervenuto ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport" parlando del suo rapporto con Luciano Spalletti e Maurizio Sarri. Di seguito le sue dichiarazioni:
Due personaggi unici. Da noi è così: prima c’è il rapporto umano, poi quello professionale.
Sui prossimi match che attendono i due tecnici
Sono incuriosito, anche se non si snatureranno. Non sono i tipi. Li accompagno sempre con il pensiero, sono partecipe delle loro vicende appena mi posso distrarre dalla nostra situazione. Per queste gare però non penso che abbiano tempo per i sentimenti. La loro professione li assorbe totalmente, in maniera maniacale, non si distraggono. Li vedo sempre molto concentrati: credo sia la loro forza.
Sull' amaro addio alla Juventus, all'Inter dei due tecnici
No, non se lo meritavano. Eppure i risultati li hanno avuti: uno era stato chiamato per riportare l’Inter in Champions e l’ha fatto, l’altro ha vinto lo scudetto…
Sull'esperienza di Spalletti all'Empoli
Avevamo appena vinto la B e lo portai a Castiglioncello. Voleva andare al Perugia, che gli faceva un corte spietata. Lo convinsi, gli dissi di restare, che fare un anno di A con noi gli sarebbe servito. E così è stato: ci siamo salvati ed è andato alla Sampdoria.
Su quella con Sarri
Prendevamo troppi gol, eravamo ultimi. Ma lui ha azzeccato la mossa vincente facendo giocare Hysaj e mettendo Saponara trequartista. E poi anche in A partì male… Dopo la terza o quarta sconfitta gli dissi che sarebbe stato decisivo lui, che a febbraio l’avrebbero aiutato quei giocatori che allora, all’inizio, stavano stentando. Gli ho anche rinnovato il contratto come gesto di fiducia e lui quella settimana ha vinto proprio contro la Lazio.
Sul rapporto con l'ex tecnico del Napoli
Ho legato tanto con lui. Ma Maurizio aveva un rapporto speciale con mio fratello, che ora non c’è più. Si chiudevano in uno stanzino dello spogliatoio a fumare, e non parlavano di sicuro di calcio. Preferivo lasciarli soli, anche perché quel fumo era insopportabile.
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