Calcio Napoli 1926
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Elmas è lo specchio perfetto di questo Napoli senza riserve

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Il focus del CorSport

Emanuela Castelli

Non ci sono riserve, non ci sono titolari e l'ultima partita del Napoli lo conferma: chiedere ad Eljif Elmas

Elmas, uno dei giocatori più discussi del Napoli, è biglietto di presentazione della squadra di Luciano Spalletti

simeone
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L'ha ripetuto allo sfinimento, il tecnico di Certaldo, e lo dirà ancora e ancora, c'è da scommetterci: questo napoli non ha titolari, non ha riserve. Esistono i titolari dei 60' e quelli dei 30', ma guai a parlare di panchinari. Il focus di Antonio Giordano sulle colonne dell'edizione odierna del Corriere dello Sport si concentra proprio su questo aspetto della gestione del tecnico di Certaldo: "Chiamasi riservisti, secondo la Treccani, il «militare appartenente a una delle classi in congedo che possono essere richiamate in caso di guerra». Elif Elmas insomma, che a Bergamo d’è dovuto inventare una vita da Kvara: panchinaro a ritmo continuo, per evidenti gerarchie scolpite dal campo, contro l’Atalanta s’è trovato a fingere di essere un georgiano, facendo ovviamente cose diverse, tranne una. Minuto 35', palla di Osi e finta su Hateboer e poi randellata imprendibile per la disperazione di Musso. In campionato, ventitré gol li hanno realizzati i titolari però gli altri nove li hanno costruiti, in silenzio, i panchinari, che non mugugnano ma segnano: è chiaro che c’è abbondanza, che non è semplice per un allenatore scegliere, e dunque. A Cremona, l’episodio più lampante, quando Simeone, Lozano e Olivera hanno sistemato una partita improvvisamente complicata. Simeone è uno specialista della materia, con quell’istinto del killer che non dorme mai: contro il Liverpool scoppiò in lacrime, era entrato da una manciata di secondi e già poteva correre ad abbracciare il vento e la gioia per un un gol in Champions (...) A Bergamo, dovendo rinunciare all’ultimo istante ad un uomo tutto dribbling con il quale aveva persino preparato la partita, Spalletti si è trovato solo con sé stesso: poteva andare sul «banale» e rifugiarsi in Raspadori; poteva rischiare con Lozano e Politano; ha voluto Elmas, che lo ha ripagato".