De Napoli: “Rifiutai la Juve di Agnelli. Maradona mi diede una Ferrari, vi racconto”

Fernando De Napoli, ex calciatore del Napoli, ha festeggiato i suoi sessanta anni nella sua Chiusano San Domenico, piccolo centro in provincia di Avellino. L'ex mediano azzurro ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino.

"Gino Corrado mi scoprì mentre giocavo in strada e venne a parlare con i miei genitori. Quel giorno provai una grande emozione rivissuta poi con l'esordio in A con l'Avellino, a Roma, grazie a Ottavio Bianchi e il commendator Sibilia che mi voleva tanto bene. Passaggio al Napoli? In quel frangente Marino era il reggente del club. Io per restare vicino a mia madre Assunta, con la quale sono tornato a vivere dopo 35 anni passati a Reggio Emilia, dissi no alla Juve che era praticamente gemellata con i biancoverdi. Pensate che, quasi all'alba, mi chiamò a casa persino Gianni Agnelli. Per qualche minuto pensai ad uno scherzo rispondendo con sarcasmo che io ero il presidente della Repubblica. Quando mi accorsi che era davvero lui, gli chiesi scusa, ma fu gentilissimo e cordiale.

Maradona? In quel Napoli che vinse tanto ma poteva ottenere molto di più noi eravamo tutti gregari al suo servizio non solo perché era il calciatore più forte del mondo. Diego era un amico sincero, una persona buona come poche. Volete un esempio? Mi aveva promesso di venire a Chiusano ma non fu possibile. In cambio mi diede la sua Ferrari F40 con cui mi sparai le classiche pose con gli amici. Non ha mai saputo che la feci guidare a mezzo paese. In questo giorno di festa per me, devo ammettere che è una delle poche telefonate che mi è mancata".

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