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De Luca, niente scuole il 10. E sul caos serie A: “Chiudiamo gli stadi”

Bollettino Campania

Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi nella consueta diretta sul proprio canale Facebook per le novità sulla situazione epidemiologica in Campania

Tony Sarnataro

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi nella consueta diretta sul proprio canale Facebook per le novità sulla situazione epidemiologica in Campania. Tra i nuovi provvedimenti presi c'è quella della chiusura delle scuole elementari e medie che dunque non riprenderanno il 10 gennaio. Molto probabilmente se ne riparlerà a fine mese. A seguire tutte le sue principali dichiarazioni.

De Luca chiude le scuole. E sul caos Serie A...

Campania immunità

"Devo constatare con grande amarezza che l'Italia ha perduto tre mesi di tempo senza fare niente. Abbiamo bruciato una condizione di relativo vantaggio rispetto agli altri paesi europei. Ci siamo autoesaltati e autoconsolati. Abbiamo perso mesi preziosi senza prendere decisioni serie ed efficace. Stiamo prendendo in giro l'Italia. Il livello di demenzialità va ogni immaginazione. Noi chiudiamo le discoteche, ma consentiamo la presenza negli stadi per il 50% degli spettatori. Avete seguito i tormenti che hanno coinvolto le squadre in relazione alle misure delle Asl. Si è creato il caos. L'unica cosa seria da fare, se vogliamo contenere i contagi, è bloccare le presenze negli stadi. Dopo il mercato nero dei vaccini, la Campania come abbiamo sempre denunciato ha ricevuto meno vaccini di tutte le regioni, ora c'è il mercato dei famaci antivirali. La Campania ha ricevuto 480 colli, all'Emilia 840, al Lazio 1680 colli se continua così ci rivolgiamo alla magistratura penale perché siamo di fonte ad abusi è vergognoso quello che si sta facendo per i farmaci antivirali. Si segue un algoritmo dell'Aifa, dicono. Invito il commissario, il ministero della Salute e il Governo a distribuire i farmaci in proporzione alla popolazione. C'è da stare male. Ho la sensazione che si mettono in piedi provvedimenti che trasformano i nostri bambini in cavie sull'altare della politica e dell'opportunismo".