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De Laurentiis-Ultras, avviata inchiesta per estorsione: Napoli costretto alla pace?

de laurentiis ultras
Gli inquirenti cercano di capire se il club sia stato oggetto di minacce o intimidazioni da parte del tifo organizzato
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

La pace siglata a ridosso dei quarti di finale di Champions League tra De Laurentiis e gli ultras ha insospettito la Procura della Repubblica di Napoli, che ha avviato un'indagine per capire se il patron azzurro sia stato in qualche modo costretto all'accordo.

De Laurentiis-Ultras, c'è stata estorsione?

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Lo riporta la Repubblica, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato "evidentemente costretto a sedersi al tavolo della pace" con la tifoseria organizzata. Lo scrive la Procura nella richiesta di custodia cautelare agli atti dell'inchiesta (...) sugli incidenti avvenuti a margine di Napoli-Ajax di Champions League. Il pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato dunque indaga ancora sull'incontro tenuto all'Hotel Britannique il 15 aprile scorso, poi suggellato dalla foto postata sui social dal massimo dirigente azzurro. I magistrati vogliono capire se le tensioni con gli ultras, accanto alla motivazione ufficiale della protesta contro un'applicazione ritenuta troppo rigida del regolamento d'uso dello stadio, siano state ispirate dall'intento di indurre la società a fare concessioni, ad esempio in vista della fase finale del campionato".


L'incontro - precisa il quotidiano - era stato deciso dopo un vertice al Viminale e De Laurentiis, ascoltato in Procura come teste, ha escluso qualsiasi forma di intimidazione o minaccia. In più, il club ha sottolineato come "Micio" (Gennaro Grosso) della Masseria, poi arrestato, si fosse imbucato per la foto finale ma non fosse presente all'incontro, di cui la prefettura era stata avvisata in anticipo.

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