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Arrivato a Roma qualche giorno fa, De Laurentiis ha richiesto un incontro con la Procura per poter illustrare le dinamiche dell'affare Osimhen condotto con il Lilla. Il presidente del Napoli è stato interrogato nell'ambito dell'indagine, nella quale è accusato di falso in bilancio. Ciononostante, Aurelio ha ribadito un aspetto ai pm per scagionarsi dall'accusa.
Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "Il presidente del Napoli ha risposto a tutte le domande e ha fornito ogni elemento utile. È stato ribadito che l’ipotesi di reato è «infondata», che le valutazioni dei giocatori coinvolti erano coerenti con le oscillazioni del mercato e che, avendo il club da anni un bilancio in regola, non c’era bisogno di alcun artifizio per l’iscrizione al campionato o alle coppe. Nessun valore è stato dunque gonfiato e nessun vantaggio né patrimoniale né sportivo è derivato dall’affare Osimhen, un’operazione complessiva da 71,2 milioni, di cui circa 20 coperti con le cessioni al Lilla del portiere Karnezis e dei tre giovani Liguori, Manzi e Palmieri. I legali del club, inoltre, hanno ribadito ai pm che il falso in bilancio nasce con l’idea di frodare il fisco e che l’ipotesi è già stata esclusa dalla magistratura di Napoli con l’archiviazione. Nel 2022 gli atti furono trasmessi alla Procura di Roma per competenza territoriale".
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