Anche Spalletti precipita nel disamore del presidente
—"Peccato, precipiterà anche il filosofo contadino di Certaldo nel disamore del presidente. È la controversa vicenda della pec. Spalletti respinge la conferma, prevista anche dal contratto. Racconta una surreale versione. «Me ne vado per amore di Napoli, perché temo di non poter ripagare l’immenso affetto che la città mi ha dimostrato». È l’inizio del più accidentato percorso verso il suo autolesionismo. L’incontro con De Laurentiis in un ristorante di via Cappella Vecchia passa dallo champagne allo strappo. Ancora peggio la vertenza per la pec che sanciva l’obbligo di rispettare il contratto con la conferma. Finisce in tribunale. Il libro di Spalletti che da filosofo si improvvisa scrittore rivela retroscena di astio e livori ma non vince né il “Bancarella” né lo “Strega”.
Sull'avventura del tecnico di Certaldo sulla panchina dell'Italia
—"La Nazionale è la grande illusione di un allenatore che non ha saputo gestire il successo di uno scudetto reso più prezioso da un gioco ancora oggi nella memoria dei tifosi, come quello di Vinicio e di Sarri. Dal passato deve correre il disaster manager che si era intanto disperso in Europa, ultima sosta in Croazia. Avanti Italia e Gattuso stasera, il Napoli e De Laurentiis sono tutti per lui e la Nazionale davanti alla tv. Una società e un presidente che si sono affermati in palese controtendenza con le sventure del Club Italia".
Sulla fiducia totale che il patron azzurro ha riposto in Conte
—"A un altro ex ct, Antonio Conte, il presidente si è affidato consegnandogli il centro della scena, i poteri di una totale conduzione, un mercato da oltre 300 milioni in 2 anni. È convinto di aver indovinato anche stavolta. Ventuno anni di calcio non sono l’esperienza di un giorno".
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