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Il Napoli ha un patrimonio di giovani, rivoluzione vincente di De Laurentiis: l’obiettivo

Il Napoli ha un patrimonio di giovani, rivoluzione vincente di De Laurentiis: l’obiettivo - immagine 1
Una nuova generazione di fenomeni vestono la maglia azzurra, un gruppo vincente assemblato dal presidente nel lontano 2020: il tributo sull'edizione odierna de Il Corriere dello Sport
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Un gruppo costruito tra il 202o e il 2023, un gruppo condotto da Spalletti verso un sogno coronato in realtà, l'agognato scudetto. La rivincita del presidente De Laurentiis, o forse l'intuizione, perché scovare  e puntare su dei talenti come Osimhen, Kvara, Raspadori ed anche Lindstrom non è un gioco da ragazzi. Anche l'edizione odierna de Il Corriere dello Sportha esaltato l'intuizione del patron dei partenopei.

Patrimonio di giovani per un ciclo vincente: l'intuizione di De Laurentiis

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Di seguito le parole riportate dal noto quotidiano italiano: "Quando nacque Khvicha Kvaratskhelia (il 12 febbraio 2001), Victor Osimhen aveva appena due anni e tre mesi (776 giorni vi diranno su Google), e appena dodici mesi prima, e a poco più di una settimana di distanza, nelle rispettive culle se ne stavano Giacomo Raspadori e Jesper Lindstrom, a cosa giocassero sarà un dettaglio. Il mondo è veramente piccolo, poco più di una palla, perché ci vuole coraggio o forse intuito o magari fiuto per andare a scovare un georgiano, un nigeriano, un danese e un italiano e sistemarli tutti assieme nella stessa area, come se fosse un parco giochi e non certo un asilo nido.


Le generazione di fenomeni, che in realtà poi sarebbe la generazione Z, sta rinchiusa in questa bolla talentuosa e ha emesso il primo vagito - e forse pure un dribbling - quasi contemporaneamente, perché se il tempo diventa un’unità di misura, dal dicembre del ‘98 in poi, tra un concepimento e un altro c’è passato uno sbadiglio. E nessuno, all’epoca e pure più tardi, avrebbe sospettato che il più ingegnoso dei Tom Tom moderni, qualcosa che deve appartenere all’intelligenza naturale mica a quella artificiale, sarebbe stata capace di assemblare una classe d’alunni così estrosa. Fenomeni!".

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