Calcio Napoli 1926
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De Laurentiis al centro del villaggio, per il patron nessuno è indispensabile

De Laurentiis diritti tv giuntoli
Il Corriere dello Sport commenta la nuova era dirigenziale che sta nascendo al club partenopeo
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

L'edizione odierna del Corriere dello Sport commenta la nuova era dirigenziale che sta nascendo a Napoli dopo gli addii del DS Cristiano Giuntoli e dell'head of operations Alessandro Formisano, con un accentramento dei poteri del club azzurro su di sé da parte di Aurelio De Laurentiis.

De Laurentiis, al via una nuova era per il suo Napoli

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"Il piano A, che sta per Aurelio, è decollato in epoca non sospetta, più o meno diciannove anni fa, ed è fedelmente rimasto eguale a se stesso, ruota intorno a una figura centrale - la sua - un visionario che si vuole un gran bene, e lascia che poi i satelliti gli girino intorno. Avesse il patentino di allenatore, De Laurentiis si accomoderebbe anche in panchina, per (ri)mettersi in gioco e dimostrare che in fin dei conti nessuno è indispensabile, tranne uno: che ci mette i soldi, anche le idee, una certa personalità che diventa urticante e comunque un decisionismo che non conosce limiti, né prudenza. Quando uscì dall’assemblea di Lega urlando alla luna frasi degne di Cambronne, ed era ancora nella fase esplorativa di questo suo nuovo mondo, nella sua impavida esuberanza saltò sul primo scooter che passava di lì per caso e se ne andò per fatti suoi, come ama fare, sprezzante del pericolo. Ora ha virato, ha deciso di dare una sterzata ancor più paternalistica alla propria azienda, «un giocattolo della famiglia De Laurentiis, che non ha motivi per cedere, almeno finché non ci stancheremo», e dalla regia ha rimesso se stesso al centro del Villaggio, che a Garcia - il nuovo allenatore - come immagine può piacere


Sarebbe una diaspora, se non ci fosse stato uno scudetto, e tutto quello che l’ha preceduto (le coppe, le qualificazioni Champions) a rappresentare il modello quasi perfetto del «Progetto». Ma De Laurentiis è impassibile, freddo, lucido, con un’autostima che s’avverte e risultati che l’esaltano, non è simpatico, non cerca il consenso, diventa litigioso, sferzante e poi conciliante, com’è successo con i tifosi".