calcionapoli1926 rassegna De Laurentiis: “Restyling Maradona? Servirebbero sei anni! Ecco cosa vorrei fare io”

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De Laurentiis: “Restyling Maradona? Servirebbero sei anni! Ecco cosa vorrei fare io”

Francesco Giovinazzo
Le dure parole del patron azzurro

Dal palco del Football Business Forum organizzato all’Università Bocconi, Aurelio De Laurentiis ha lanciato un nuovo e durissimo affondo sul tema stadi. Il presidente del Napoli, come riporta il Corriere dello Sport, ha puntato il dito contro la burocrazia italiana, la politica e le disuguaglianze economiche rispetto ai grandi club europei. La diatriba con il Comune di Napoli resta aperta: da una parte De Laurentiis che spinge per la costruzione di un nuovo impianto, dall’altra Palazzo San Giacomo che punta alla ristrutturazione dello stadio Diego Armando Maradona in vista di Euro 2032.

De Laurentiis sogna lo "stadio dei napoletani": "Basta con il vecchio Maradona"

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Le parole del patron azzurro sono state dirette e senza filtri: “Per ristrutturare il Maradona dovrei impiegare sei anni e giocare il campionato mentre si fanno i lavori settorialmente, con un impatto economico non trascurabile. E nel frattempo Milan e Inter incassano 14 milioni di euro in una serata di Champions, mentre noi, in quel cesso del Maradona, arriviamo a 3. Poi io devo essere competitivo e investire per non fare brutte figure.”

De Laurentiis sogna un impianto moderno e funzionale: “Servono 30 ettari dentro la città per un impianto moderno, ma l'amministrazione ignora il futuro dello sport. Io vorrei un impianto da 70mila posti, con 100 skybox e 8mila posti auto. È una balla che la gente arrivi con i mezzi pubblici: i tifosi vogliono venire in macchina.”

Il presidente ha poi citato l’esempio dell’Arsenal: “Nel 2013 visitai l'Emirates Stadium. Ha 200 salottini e 60mila posti. La città ha dato al club il permesso di costruire abitazioni intorno al nuovo stadio per rientrare dell'investimento. E così l'Arsenal è al top da quindici anni pur non vincendo la Premier dal 2004.”


Infine, un nuovo attacco al sistema: “L'attuale stadio è un semicesso. Quando venne Ancelotti riuscimmo a sistemare qualcosa, ma la verità è che paghiamo la stessa cifra che paga il Psg al Comune di Parigi, solo che loro hanno in esclusiva il Parco dei Principi e ci fatturano più di 100 milioni l’anno. Noi lo otteniamo il giorno prima della partita, lo usiamo per la gara e dobbiamo riconsegnarlo pulito il giorno dopo. C'è la pista d'atletica, un fossato che allontana ancora di più il pubblico e un grosso handicap: i politici italiani, che sono diventati i principali nemici del calcio. Se capissero che esistono 25 milioni di potenziali elettori, forse cambierebbero atteggiamento.”