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Stadio Maradona, De Laurentiis sarà libero di concretizzare le sue idee: il piano

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Il focus de Il Mattino
Enrico Esposito

L'edizione quotidiana de Il Mattino focalizza la propria attenzione sul progetto per il restyling del Maradona al quale sta lavorando Aurelio De Laurentiis. C'è infatti la volontà da parte del Napoli, del Comune e del Ministro Abodi di avviare prima possibile l'operazione.

Il progetto di De Laurentiis per il Maradona

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 "Lo stadio Maradona sarà rifatto e probabilmente più in fretta dei tempi chiesti dalla Uefa. La concessione dei diritti di superficie - interni ed esterni - per un lungo periodo da parte dell'amministrazione comunale è l'altra chiave di un'intesa che vedrà De Laurentiis protagonista, augurandosi che paletti burocratici non ostacolino questa operazione che riguarda il futuro non soltanto del Napoli ma anche di Napoli. Lo strumento per trasformare l'impianto è stato già definito: si tratta del "diritto di superficie" così come rivisitato nella legge sugli stadi varata a settembre dell'anno scorso dal Governo. Dunque non una convenzione, ma una concessione fino a 99 anni full del bene immobiliare. Potremmo chiamarlo modello Maradona - che dista da Bagnoli appena un paio di chilometri - dove Comune e Governo non metteranno però soldi, a quelli ci deve pensare don Aurelio De Laurentiis, ma sinergie istituzionali e super agevolazioni fiscali da parte dell'esecutivo nazionale che valgono per il Patron della Ssc Napoli quanto la moneta sonante. E in prospettiva molto di più. Il Presidente - giova sottolinearlo - è perfettamente al corrente della situazione, ha fatto le sue mosse e messo in campo le sue conoscenze che sono al massimo livello nel Governo e si sta muovendo di conseguenza accelerando sulla stesura dei progetti, del resto è anche per la Società l'ultima occasione a buon mercato per avere uno stadio all'altezza e di rango internazionale. Il punto di partenza è che non ci sarà la pista di atletica: non la vuole la Uefa, non la vuole il Presidente De Laurentiis e per il Comune non è più un tabù. Ma per Palazzo San Giacomo sarà un problema. Perché li si allenano atleti olimpionici che saranno presto a Parigi e la pista di atletica dell'impianto di Fuorigortta è l'unica di livello anche se all'ex San Paolo non si fa un meeting o una gara di atletica dai tempi delle Universiadi cioè da 5 anni. Pista costata 3,5 milioni utilizzata però dagli atleti per fare solo gli allenamenti e che già mostra segni di cedimento. Manfredi si è impegnato con il ministro Abodi - e anche con le società che insistono al Maradona - di trovare alternative. E tre già sono state individuate. Una ex novo che a prescindere da chi la utilizzerà si farà, ed è quella di Bagnoli. Nel Parco dello sport o più probabilmente nel Parco urbano quale attrattore si farà fa parte del Piano. Quindi lo stadio Albricci, struttura straordinaria che però è del demanio militare e va riqualificata. Quindi il Collana al Vomero, se mai tornerà utilizzabile al cento per cento: l'impianto è di proprietà della Regione. De Laurentiis potrà mettere mano a tutto quello che c'è dentro il Maradona e sotto, ovvero ai parcheggi che sono una miniera d'oro mai sfruttata, e anche a quello che c'è fuori all'impianto. La legge sugli stadi datata settembre 2023 prevede dunque investimenti anche extramoenia quali - citato nella legge - un centro commerciale. Nel ventre del Maradona il Patron ha sempre immaginato di installare il museo del Napoli, ristoranti, punti vendita, nella sostanza quello che serve per far funzionare una struttura così imponente tutta la settimana, un requisito richiesto anche dalla Uefa sky box sportivo".

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