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Kvara al Psg, De Laurentiis non ha mai temuto le rivoluzioni: le grandi cessioni

De Laurentiis Napoli
Il presidente azzurro è pronto a reinvestire i soldi della cessione del georgiano
Sara Ghezzi

Il Napoli è pronto ad una nuova rivoluzione dopo l'addio di Kvara. De Laurentiis ha sempre dimostrato di saper sostituire i grandi campioni come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino. A seguire l'approfondimento.

Da Hamsik a Kvara, le grandi cessioni invernali del Napoli

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"L'addio di un top player a metà stagione sei anni fa, quando Hamsik decise di volare in Cina, dove allora non vi erano limiti per le spese. Ma era un contesto differente: capitan Marek, arrivato dodici anni prima, era a fine corsa. Kvara avrebbe avuto ancora molto da dire a Napoli però ha scelto un'altra via, il Psg che gli ha offerto almeno 4 milioni in più di quelli proposti, con significativo sforzo, da De Laurentiis. Che di sostituire Khvicha non appare preoccupato perché è accaduto più volte che il Napoli abbia ceduto ottimi giocatori. Li ha quasi sempre sostituiti in maniera adeguata mantenendo uno standard elevato. Si ricordi la rivoluzione dell'estate 2022, quella che avrebbe portato allo scudetto, ma anche quanto è accaduto nello scorso agosto, quando si è costruita la squadra guidata da Conte al vertice del campionato".


Lavezzi e Cavani i primi grandi addii verso il Psg

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"In dodici mesi, da maggio 2012 a maggio 2013, due attaccanti sudamericani di alto profilo volarono da Napoli a Parigi: prima Lavezzi e poi Cavani. Iniziò a costruirsi in quelle settimane il rapporto tra De Laurentiis e Al-Khelaifi che avrebbe portato a Parigi Fabian Ruiz nel 2022 e ora Kvara. E già si pensa a Osimhen, il primo grande obiettivo del Psg. Cavani era arrivato a Napoli nell'estate 2010, quando Quagliarella passò - tra dure polemiche - alla Juve. Vi furono proteste del tifo, anche perché Edinson giocava prevalentemente esterno a Palermo: fece un gran lavoro Mazzarri, creando la straordinaria coppia con Lavezzi che riportò il Napoli in Champions e lo avvicinò allo scudetto. Capocannoniere del campionato 2012-2013, 104 reti complessivamente in maglia azzurra, Cavani venne sostituito da Higuain, il Pipita figlio d'arte, attaccante del Real Madrid, uno dei top player arrivati a Napoli nella scia di Benitez. Il suo migliore campionato fu quello dopo Rafa, cioè con Sarri: 36 reti e titolo di capocannoniere. Poi l'addio, dietro pagamento da parte della Juve della clausola di 90 milioni".

L'addio di Higuain e un nuovo inizio:

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L'addio dell'argentino e la nuova vita di Mertens:

"Al posto di Higuain ecco Milik, centravanti polacco dell'Ajax. Che partì bene ma subito si fermò per un grave infortunio. E in quei giorni di turbamento a Castel Volturno - c'era da rimpiazzare il sostituto di Higuain - ecco l'illuminazione di Sarri: Mertens centravanti. Utilizzato da esterno nelle precedenti stagioni, l'olandese sarebbe stato il protagonista di campionati esaltanti nel ruolo di prima punta, come quello dei 91 punti. In totale, 148 gol prima di separarsi bruscamente dal Napoli nell'estate 2022 ma portando questa città nel cuore, con la casa a Palazzo Donn'Anna che non ha lasciato dopo il trasferimento al Galatasaray. Dries, presentatosi con la maglia di Maradona alla prima partita di Champios del Napoli di Spalletti dopo la sua partenza, ha confermato che al cuore non si comanda".

La rivoluzione del Napoli

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Il quotidiano ricorda la rivoluzione del 2022 simile a quella di quest'estate:

"La prima nell'estate 2022. Partirono Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian e Ospina. La presero male i tifosi, che nei mesi precedenti avevano accarezzato il sogno scudetto. Ma De Laurentiis, Giuntoli e Spalletti avevano progettato la ristrutturazione decisiva per riportare lo scudetto a Napoli dopo 33 anni. Koulibaly sembrava un gigante insostituibile e invece il coreano Kim alzò un muro davanti a Meret, salvo andare via finita la festa scudetto firmando per il Bayern Monaco. Insigne fece il giro di campo dopo l'ultima partita (aveva firmato a gennaio per il Toronto) e su quella fascia si accese l'abbagliante luce di Kvara, quasi sconosciuto talento georgiano che era tornato nel suo Paese dopo essere scappato dalla Russia in guerra. Osimhen c'era già ma esplose appena partì Mertens: 26 gol, titolo di capocannoniere e scudetto. La seconda rivoluzione nella scorsa estate, quando De Laurentiis ha messo a disposizione di Conte tutti i giocatori richiesti per ripartire dopo la delusione del decimo posto. Come sta andando è sotto gli occhi di tutti".

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