Quello rimediato da Kevin De Bruyne è solo l'ultimo di una lunga lista di infortuni in casa Napoli. Antonio Conte e il suo staff hanno dovuto registrare già numerosi problemi fisici in tutti i reparti, sin dal precampionato quando Romelu Lukaku si fermò nell'ultima amichevole a Castel di Sangro contro l'Olympiakos. Da quel momento, c'è stato un vero e proprio susseguirsi di guai di tutti i tipi, analizzati dalla Gazzetta dello Sport.

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De Bruyne è solo l’ultimo a fermarsi: la parabola di una squadra troppo fragile – GdS
I muscoli fragili del Napoli, si riflette sulla causa degli infortuni - GdS
—"Però c’è qualcosa nell’aria (?) che sfibra i muscoli d’una squadra divenuta improvvisamente e ripetutamente troppo fragile: la lista degli ammaccati ai muscoli si è aperta ad agosto, con Lukaku, e da quel giorno, in infermeria c’è stato un discreto viavai che ispira anche riflessioni sulle cause di infortuni ormai sistematici. Alessandro Buongiorno s’è bloccato contro il Pisa, ha saltato tre partite (Milan, Sporting e Genoa) e poi si è ripresentato a Torino. Lobotka si è dovuto accomodare in panchina zoppicando contro il Genoa, ci ha rimesso la nazionale, il Torino, il Psv, l’Inter, sicuramente il Lecce e si vedrà quando sarà il caso rimetterlo nel cuore del Napoli, se con il Como o se con l’Eintracht. Rrahmani ha guardato nove gare dal divano o dalla tribuna, dopo che s’è bloccato in nazionale: a Lecce sarà in panchina, lui con Hojlund, che nelle ultime tre non se l’è sentita di rischiare e vorrebbe farlo sabato prossimo contro il Como per poi ripresentarsi anche in Champions".
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